La resistenza di Stalingrado avveniva nella “Fabbrica dei trattori”; quella dell’Ucraina si combatte anche nella “Fabbrica del cioccolato”. Un luogo che fa pensare alla favola di Willy Wonka e degli Umpa Lumpa si è trasformato in campo di battaglia. I video mostrano i carri armati che si appostano sotto il grande edificio azzurro con i cartelloni pubblicitari degli snack: marchi noti anche da noi, come quello reclamizzato dalla “mucca viola”.
L’impianto di Trostyanets, nel nord-est del Paese, è uno dei più grandi d’Europa: è stato costruito nel 2011 dalla Kraft. Le colonne russe l’hanno superato nel primo giorno dell’invasione, puntando rapidamente verso il fiume Dnepr. Poi altre truppe scelte hanno cominciato l’attacco: è una località importante, perché controlla la strada che unisce Sumy a Poltava, due delle città assediate.
In questa regione prossima al confine, però, i soldati ucraini si preparavano all’offensiva dal 2014. Hanno mimetizzato i loro cannoni nei boschi, continuando a bersagliare i russi. In tutta la zona stanno combattendo con determinazione e provocano gravi perdite alle forze di Mosca, che reagiscono con lanci di razzi e fuoco di artiglieria. Proprio a Trostyanets la Quarta Divisione della Guardia, uno dei migliori reparti russi, si è trovata in seria difficoltà. I tank sono stati colpiti dai missili Javelin: nelle strade intorno al centro sono documentati più di venti mezzi pesanti distrutti o abbandonati.
Stando ai racconti, in un momento di crisi i soldati della Guardia hanno cercato riparo proprio nella fabbrica del cioccolato: un filmato mostra un carro armato che domenica varca i cancelli dell’impianto dolciario, seguito da alcuni cingolati lancia-missili. Perché? Probabilmente contavano sul fatto che gli ucraini non avrebbero preso a cannonate l’industria più importante, quella che dà lavoro a migliaia di persone. Insomma, hanno usato le linee produttive di snack e barrette come scudo. Sembra che non sia stata una scelta felice, perché lunedì sono stati obbligati ad abbandonare i veicoli corazzati rimasti senza carburante.
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Martedì però la difesa di Trostyanets ha cominciato a cedere. Nella notte i russi sono entrati nelle strade. Testimoni sostengono che gli invasori abbiano costretto gli abitanti a camminare davanti ai tank, per impedire il tiro dei cannoni. C’è chi dice che la porta monumentale della “Corte Rotonda”, un complesso del Settecento tra più antichi della regione, sia stato fatto a pezzi nella battaglia. Notizie che non è possibile verificare. Ma che testimoniamo l’ostinata resistenza degli ucraini. Chissà se avevano in testa le parole cantate da Gene Wilder nella “Fabbrica del cioccolato”: “Se vivi qui, sarai libero. Se veramente lo vuoi”. Loro lo vogliono talmente tanto da lottare per la libertà fino alla morte.
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