Si alza il sipario al PalaOlimpico di Torino per la 66esima edizione dell’Eurovision Song Contest. Nella prima delle due semifinali (la seconda si terrà giovedì) si scontrano gli artisti e le band che rappresentano Albania, Lettonia, Lituania, Svizzera, Slovenia, Ucraina, Bulgaria, Olanda, Moldavia, Portogallo, Croazia, Danimarca, Austria, Islanda, Grecia, Norvegia e Armenia. Intanto, Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito entrano di diritto alla finale come paesi fondatori dell’Eurovision, e l’Italia anche con il ruolo di organizzatrice dell’evento per effetto della vittoria dei Maneskin lo scorso anno.
I Maneskin vincitori dell’edizione 2021
La scaletta della serata prevede dunque l’esibizione di 17 artisti di altrettanti Paesi. Passeranno il turno in dieci dopo il voto della giuria e il televoto di quanti seguiranno da casa. Si calcola che saranno in 200 milioni i telespettatori di fronte ai televisori collegati con le 50 dirette rilanciate dalle reti tv nel mondo.
Subwoolfer e la banana per il lupo
Il giusto grado di melodia in un mix di trascinanti ritmi dance, la semplicità del messaggio con il pizzico di demenzialità richiesta in un grande evento pop come l’Eurovision. Tutti motivi per i quali il duo mascherato norvegese, sostenuto anche da operazioni di promozione e marketing che hanno preceduto la semifinale, potrebbe rivelarsi tra i più votati della serata. Il pezzo comunque ha un potenziale gancio anche a prescindere dal contest europeo.
Tre sorelle per l’Islanda
Le sorelle Sigga, Beta ed Elín cantano in islandese un pezzo country con un pizzico di psichedelia. Più California che ritmi dal ghiaccio, insomma. Brano suggestivo che richiede attenzione e quindi in un contesto frenetico come questo non ha alcuna possibilità di arrivare. Ma merita di essere riascoltato.
Reddi e la canzone double face
Classico esempio di pezzo bipolare. Reddi inizia a cantare The show al pianoforte e per buona metà del brano siamo convinti di trovarci dentro a una dolce ballata, nulla di trascendentale ma è cantata con una certa grazia. Poi, bello e buono arrivano tre rocker in giacca e pantaloni di pelle sue amiche e ci si scatena in un rock senza freni. Da esaurimento nervoso immediato.
Il pop senza confini
E’ il momento di Mia Dimsic, Croazia, con la ballata pop Guilty pleasure: voce impeccabile e pezzo costruito per il mercato pop internazionale.
Il Portogallo ci riprova: Maro con ‘Saudade saudade’
Origini italiane, irlandesi e capoverdiane per Maro, rappresentante del Portogallo (Paese vincitore solo una volta, nel 2017), che con Saudade saudade un brano di grande atmosfera rche rende estremamente moderno il linguaggio del fado, con echi afro.
Zdob si Zdub, la Moldavia cita i Ramones
(afp)Base ritmica folk con una performance vivace: dalla Moldavia arrivano i travolgenti Zdob Si Zdub & Fratii Advahov conTrenuletul, vaga citazione dei Ramones per la terza volta del loro paese all’Eurovision.
Tifo da stadio per i Kalush Orchestra, i favoriti dall’Ucraina
(ansa)Stefaniaè un brano in cui laKalush Orchestrafa incontrare tradizione e modernità. Il rap interpretato in ucraino è certamente la sorpresa più incisiva del brano. L’uso di strumenti etnici arricchisce di sapori folk la loro esibizione, sottolineati anche dall’uso di abiti nazionali. Tifo da stadio, pubblico che batte le mani a tempo e tante bandiere della pace che sventolano.
Marius Bear, dall’edilizia alla canzone
Le note diffuse dalla produzione, che passano anche in sovraimpressione, ci informano che lo svizzero Marius Bear prima di dedicarsi alla canzone lavorava con i macchinari edili. Boys do cry è una ballata quasi natalizia interpretata con voce notevole anche se il brano manca di originalità.
I vegetariani dalla Lettonia
(afp)
Ecco la band dalla Lettonia Citi Zeni che ci obbliga a fare un salto indietro nel tempo al funky e al rap old school degli anni Novanta per promuovere il vegetarianesimo. In Eat your salad cantano: “Mangia la tua insalata, salva il pianeta. Essere verdi significa anche essere sexy”. Classico pezzo spot costruito a tavolino con un’aria decisamente vecchio stile.
Al via lo show dell’Eurovision
Il volo del drone “Leo” ispirato a Leonardo Da Vinci introduce le telecamere nel PalaOlimpico. Un omaggio ideale a Luciano Pavarotti con le note di Vincerò, poi una chitarra rock per le note di Zitti e buoni dei Måneskin. Quindi i vocalizzi dell’ex X Factor Sherol Dos Santos e l’ingresso dei tre conduttori Laura Pausini, Mika e Alessandro Cattelan. “Ciao Italia” grida la Pausini, “Ciao Torino” le fa eco Cattelan.
(ansa)
Abbracci, gesti di incoraggiamento, quindi annunciano la prima concorrente, la cantante albanese Ronela Hajati, considerata la regina pop di Albania che propone Sekret, tra reggaeton alla moda e cadenze rap. Coreografia sexy-aggressiva da rivedere.
(ansa)
L’anteprima del 66esimo Eurovision Song Contest
Si inizia con l’anteprima affidata a Cristiano Malgioglio, Gabriele Corsi del Trio Medusa e Carolina di Domenico e con le immagini della vittoria dei Måneskin nell’edizione dello scorso anno dell’Eurovision svoltasi a Rotterdam e con quelle di Mahmood e Blanco al Festival di Sanremo, in gara a Torino proprio per effetto di quella vittoria. Con un in bocca al lupo per di Måneskin da Patti Pravo, Arisa e da tanti altri amici artisti italiani. I tre conduttori dell’anteprima condurranno poi la versione italiana del programma.