“Intendiamo dissociarci da toni accusatori, tesi a incrementare un clima di polemica generalista e qualunquista, che getta un inaccettabile discredito verso un Corpo dal valore riconosciuto e indiscusso del nostro Esercito. La cospicua presenza di Forze dell’Ordine a presidiare un evento così partecipato, era a garanzia della tempestiva segnalazione, repressione e denuncia di eventuali episodi a connotazione antigiuridica”. Poche righe che scatenano una bufera nei social. A firmarle è la Conferenza delle
donne del Pd di Rimini. Una presa di posizione che ovviamente non prescinde dalla condanna alle molestie raccontate da tante giovani donne durante l’adunata degli Alpini a Rimini, ma che provoca decine di commenti: “Vergogna”, “scusatevi con le donne molestate”, “comunicato pilatesco”.
Il comunicato è stato pubblicato dalla Dem riminese Sonia Alvisi, che è anche consigliera regionale di parità, nella sua pagina Facebook. E lì si è acceso il dibattito più feroce. Scrive Dario Braga, docente dell’università di Bologna: “Ma qual è il senso? certo, capisco, evitare che si generalizzi e si colpevolizzino tutti gli alpini. Ma veramente lei pensa di rispondere alle donne molestate dicendo “se avete subito molestie denunciate”?.
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Un altro passaggio, in particolare, viene contestato: “La responsabilità penale è individuale – dicono le donne del Pd di Rimini – ed è imprescindibile che le vittime di eventuali violenze provvedano a esporre querela verso fatti che le abbiano viste coinvolte. Gli strumenti posti a tutela di chi subisce comportamenti illeciti, sono ben noti a tutte e tutti noi e non dovrebbero cedere il passo a mezzi diversi. Il social ha innumerevoli pregi ma è troppo spesso veicolo di informazioni approssimative e fuorvianti. Rivolgersi all’Autorità é l’unico strumento valido, vero ed efficace per ognuno di noi e, per noi, è un dovere civico, oltre che un diritto”.
L’attacco è alle testimonianze raccolte dalle femministe di Non Una di Meno e dal centro sociale Casa Madiba via Instagram. Una denuncia è già stata presentata ai carabinieri di Rimini, altre arriveranno. Ma il punto, ribadito anche dalla vicepresidente della Regione Elly Schlein, è che “per intervenire non servono le denunce”. Qui si scatena il confronto: “La violenza di genere non riguarda solo la donna che la subisce né solo l’uomo che la compie, ma è un problema di cultura patriarcale”, ribadiscono alcuni commenti.
Reagisce via social Donata Lenzi, ex parlamentare ed esponente emiliana del Pd (presidente della Direzione provinciale di Bologna del Pd): “Non abbiamo come donne Pd mai detto che la violenza di genere è un problema individuale! Né mai pensato che l’unica soluzione per gli atti di inciviltà e sessismo sia la denuncia penale. Temo non abbiate compreso come questi fatti abbiano assunto valenza nazionale e la vostra posizione danneggi tutte noi oltre che essere palesemente in contrasto con quanto portiamo avanti da decenni. Per altro lo stesso ministro Guerini è intervenuto in tutt’altra direzione”.