ROMA – Nella ribollente notte dell’Olimpico, l’Inter ha reciso l’ultimo filo che teneva la Juve ancora collegata al suo decennio delle meraviglie, che invece è davvero finito un anno fa, con gli ultimi trofei alzati da Pirlo. Adesso siamo in una transizione che Allegri sta guidando incerto mentre Milano, la grande assente di quella decade, se ne va con la sua nuova collezione di titoli. Il 4-2 con cui l’Inter ha conquistato ai supplementari la sua ottava Coppa Italia è un risultato gonfio che racconta di emozioni e imperfezioni, racchiude un sorpasso e un controsorpasso, contiene un sacco di veleni perché i due rigori della rimonta nerazzurra saranno discussi a lungo dagli juventini (ma a nostro giudizio c’erano) e che in definitiva stabilisce un passaggio di consegne.
Questa stremante e avvincente finale era cominciata con un gran gol di Barella (destro all’incrocio e via), ma poi la Juve ha avuto una lunga fase di dominio quando sembrava a un passo dallo sfaldamento, evitato grazie alla rete difensiva stesa da Allegri nella fase di prima opposizione: invece delle solite marcature a uomo, che Inzaghi aveva programmato di eludere spostando di continuo la posizione del ricevitore di palla, i bianconeri hanno organizzato un’efficace prima linea di opposizione che ha consentito loro di tenere altissimi anche i difensori, specialmente Chiellini, di recuperare palla alla svelta agli interisti disorientati e di riciclarla in fretta per gli attaccanti, invece mai trovati, anzi nemmeno cercati, quando la squadra doveva impostare l’azione da ferma. In quella fase la Juve ha creato almeno quattro palle gol interessanti (Dybala, Vlahovic, De Ligt, Dybala), anche se il senso generale della partita sembrava sempre interista, perché ogni volta che i nerazzurri riuscivano a evitare la prima linea si sbarramento arrivavano in palleggio rapido (e grazie alla costante superiorità di Perisic sugli avversari diretti) fin dall’altra parte, senza però raggiungere le punte.
È stato poi il caso a suggerire la svolta. Allegri ha preso al volo l’infortunio di Danilo per dare un’impronta diversa: ha buttato dentro Morata, ha fatto un paio di spostamenti (Cuadrado arretrato e Bernardeschi a destra, dove rende di più) e soprattutto ha dato coraggio ai suoi, che hanno cominciato la ripresa con lo stesso piglio e nel giro di 2 minuti hanno ribaltato la frittata, prima con quegli attacchi di pressione che oramai l’Inter non reggeva più (una lunga percussione s’è chiusa con una botta di Alex Sandro e un velo di Morata che ha ingannato Handanovic) e poi al primo contropiede buono, quando il lancio di Dybala ha scoperchiato il campo liberando la fuga di Vlahovic, che stava per sprecare pure questa opportunità. Ma dopo aver tirato addosso al portiere, non ha fallito la ribattuta.
Lì la Juve ha avuto il torto di non insistere. Allegri si è subito rifugiato in un 5-3-2 sghembo, perché a Morata è toccato di fare il centrocampista, finendo per rinchiudere l’Inter nella propria area. La partita è continuata in venti metri, era una di quelle situazioni in cui la vecchia Juve s’esaltava ma qui ha giganteggiato solo Chiellini e dagli e ridagli qualcosa sarebbe successo, con tutti quei palloni scodellati da Perisic (e poi anche da Dimarco) là in mezzo. Nella trappola sono finiti De Ligt e Bonucci, con lo sciocco atterramento di Lautaro, e dopo che Çalhanoglu ha segnato il rigore la Juve s’è innervosita e basta. La reazione si è consumata in proteste e ripicche — Allegri s’è fatto espellere dopo aver litigato praticamente con tutti — mentre l’Inter ha piano piano ripristinato la sua superiorità. Un’altra sciocchezza di De Ligt, che ha steso De Vrij sbagliando il tempo dell’intervento (stavolta Valeri s’è fatto assistere dal Var), ha causato il secondo rigore, segnato da Perisic, che ha infine fatto partire la sigla con la splendida rete del 4-2.
Juventus-Inter 2-4 dts (0-1, 2-2, 2-4)
JUVENTUS (4-2-3-1): Perin, Danilo (41′ pt Morata), De Ligt, Chiellini (39′ st Arthur), Alex Sandro (45′ st Pellegrini), Zakaria (21′ st Locatelli), Rabiot, Cuadrado, Dybala (9′ pls Kea), Bernardeschi (21′ st Bonucci), Vlahovic All.: Allegri.
INTER (3-5-2): Handanovic, Darmian (18′ st Dumfries), Skriniar, De Vrij, D’Ambrosio (18′ st Dimarco (11′ sts Bastoni), Barella, Brozovic, Calhanoglu (45′ st Vidal), Perisic, Lautaro (45′ st Sanchez), Dzeko (18′ st Correa).
All.: S.Inzaghi.
Arbitro: Valeri di Roma.
Reti: nel pt 7′ Barella, nel st 5′ Alex Sandro, 7′ Vlahovic, 34′ Calahnoglu (rig.), nel pts 9′ (rig.) e 12′ Perisic Angoli: 9 a 6 per l’Inter
Recupero: 2′ e 3′, 2′ e 2′
Note: ammoniti Brozovic, Locatelli e Vidal per gioco falloso, Allegri per proteste. Espulso Allegri al 13′ pts per proteste.
Spettatori: 67.944 per un incasso di 5.148.455 euro
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