PECHINO – Cinquanta morti e un milione e duecentomila casi (“da febbre”, come li classifica il regime) da quando il focolaio di Omicron è scoppiato in Corea del Nord lo scorso 8 maggio. Così un furioso Kim Jong-un se l’è presa stamattina con le autorità sanitarie e altri vari ufficiali per non aver saputo gestire l’epidemia. Il Maresciallo ha mobilitato anche l’esercito per “stabilizzare immediatamente l’approvvigionamento di farmaci a Pyongyang”. “Le farmacie della capitale non sono attrezzate”, ha dichiarato il leader durante una riunione, ieri, del Politburo del Partito dei Lavoratori. E ha chiesto che restino aperte 24 ore su 24. ”La diffusione dell’epidemia maligna è la più grande sciagura che si sia abbattuta sul nostro Paese dalla sua fondazione”, scrive l’agenzia ufficiale Kcna.
Corea del nord, il regime ammette “il primo” morto per Covid. Centinaia di migliaia di persone con febbre
di
Natasha Caragnano
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità nessun nordcoreano è mai stato vaccinato. Del resto Kim i vaccini li ha sempre rifiutati: sia quelli del programma globale Covax sia quelli offerti dai cinesi di Sinovac. Un aiuto era già arrivato dal vicino Sud nei giorni scorsi. Offerta ribadita dal nuovo presidente anche questa mattina. “Se la Corea del Nord risponderà al nostro sostegno, forniremo medicinali, compresi i vaccini Covid, attrezzature mediche e personale sanitario”, ha detto il neo-presidenteYoon Suk-yeol. Pure la Cina ha offerto aiuto all’alleato Kim.
Covid, primo focolaio Omicron accertato in Corea del Nord
dal nostro corrispondente
Gianluca Modolo
I kit per i test non sono sufficienti, secondo uno studio della Johns Hopkins University il sistema sanitario del Regno eremita è al 193° posto su 195 Paesi del mondo, gli ospedali del Paese sono scarsamente attrezzati, con poche unità di terapia intensiva. Secondo gli analisti diNK News, sito d’informazione basato a Seul, il fatto che la settimana scorsa Kim abbia riunito il Partito all’alba e che le notizie dei contagi siano state pubblicate immediatamente dopo è un segnale indiretto dell’aiuto che il Maresciallo sta chiedendo al resto del mondo. Dubbi su una Corea del Nord libera completamente dal virus sono riemersi periodicamente, visto che il Paese confina con nazioni (Corea del Sud, Cina e Russia) ancora alle prese con ondate di Covid.