Tra poco meno di un mese scade la legge sull’obbligo di vaccinazione anti Covid per gli over 50 e dopo l’invio di un milione e 153 mila avvisi alle persone non in regola da parte del ministero della Salute, attraverso l’Agenzia delle entrate-riscossione, stanno per partire altre centinaia di migliaia di lettere. Intanto, circa 85 milia persone hanno contestato la richiesta e la loro posizione viene valutata dalle Asl.
La legge prevede che solo chi non era in regola il primo febbraio, perché non aveva neanche iniziato il ciclo, o comunque, anche dopo quel termine, non lo ha completato debba pagare la sanzione. La macchina si è mossa piuttosto lentamente, visti i numeri con i quali aveva a che fare e molte spedizioni sono state fatte ad aprile. In molti, tra coloro che ritengono ci sia stato un errore, contattano il ministero alla Salute. In realtà anche se quella è l’amministrazione dalla quale parte l’avviso, è necessario rivolgersi alla propria Asl per contestare. Bisogna dimostrare di essere in regola. Inoltre bisogna anche comunicare all’Agenzia di riscossione (agenziaentrateriscossione.gov.it/) che appunto si sono inviati i documenti all’azienda sanitaria.
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di
Michele Bocci
Capita che le segnalazioni di errore arrivino da chi ha fatto il vaccino all’estero, oppure da chi ha un’esenzione cartacea, quindi non registrata. Ma ci sono anche casi di chi ha avuto l’infezione, con tampone positivo che in qualche modo non è stato registrato dalla Asl e ci sono pure non vaccinazioni non ufficializzate. Circa la metà delle segnalazioni, che devono arrivare entro 10 giorni dal ricevimento della lettera, vanno a buon fine.
Ma come mai sono così tanti gli errori, visto che le Asl dovrebbero conoscere la situazione dei cittadini? Succede perché dal ministero alla Salute controlla i dati sul sistema “tessera sanitaria” prima di inviare l’avviso. Se l’azienda sanitaria non ha caricato bene i dati (o non gli sono stati comunicati come nel caso di vaccinazioni all’estero) parte la lettera. Non si tratta di una multa ma di una richiesta al cittadino, appunto, di dimostrare che è in regola o che ha differito la vaccinazione per motivi perché impossibilitato per gravi motivi a presentarsi all’hub.
Sono circa 1,7 milioni gli over 50 che non hanno fatto la vaccinazione ma il dato di coloro che rischiano la sanzione, se si considera che la legge chiede di verificare la situazione al primo febbraio, è un po’ più alto. Allo stesso tempo bisogna considerare che possono esserci persone esentate che finiscono nel conto dei non vaccinati.