Ruby Ter, a Berlusconi chiesti 10 milioni dalla presidenza del Consiglio per “discredito planetario”: ecco cosa vuol dire

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Non c’è solo la richiesta di condanna a 6 anni per corruzione in atti giudiziari. Non ci sono solo i 10 milioni e 800mila euro di confisca chiesti dalla procura come “prezzo della corruzione”. Il terzo colpo per Silvio Berlusconi, principale imputato nel processo Ruby Ter che ieri ha visto arrivare le richieste di condanna per tutti i 28 imputati tranne uno arriva dalla presidenza del Consiglio che lui ha guidato per tre volte tra il 1994 e il 2011 e che nel processo si è costituita parte civile.

Ieri nell’aula bunker di Ucelli di Nemi a Milano, dopo le richieste di condanna avanzate dai pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio, l’avvocata della presidenza del Consiglio Gabriella Vanadia ha chiesto che “tutti gli imputati”, tra cui Berlusconi, e “ad esclusione di Pedrini” (l’unico per cui è stata chiesta l’assoluzione) vengano condannati anche ad un “risarcimento a favore della presidenza del Consiglio” con una “provvisionale di risarcimento da 10 milioni di euro per la corruzione in atti giudiziari e di 500mila euro per le false testimonianze”. In aula, quindi, l’avvocata Vanadia ha parlato di “discredito planetario” per la vicenda che ormai da oltre un decennio e con tre filoni di processi riempie le aule del tribunale di Milano di ex premier, soubrette, ragazze ancora minorenni –  la richiesta più alta è per Karima El Marhoug a cinque anni, come per Maryshell Polanco, Alessandra Sorcinelli e Barbara Guerra -, cortigiani, amici.

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Ma cosa vuol dire “discredito planetario”? Spiega l’avvocata Vanadia che quella cifra, 10 milioni di risarcimento, è stata calcolando sommando “una pluralità di elementi”: il primo è l’entità della corruzione di cui Berlusconi e gli altri imputati sono chiamati a rispondere, corruzione che si sarebbe – sempre secondo le accuse della procura – sostanziata in soldi e beni per comprare il silenzio dei partecipanti e dei soggetti coinvolti nelle cosiddette “cene eleganti” di Arcore. Secondo aspetto è proprio quello della notorietà dei soggetti coinvolti: Berlusconi prima di tutto, ovviamente, ma anche la senatrice Mariarosaria Rossi (chiesti per lei un anno e quattro mesi). Infine il “clamore ineguagliabile della vicenda a livello mondiale”, e le battute a ogni latitudine sul “Bunga bunga” sono ormai storia. Da qui il “discredito planetario” che l’ex premier – per cui la procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano ha usato espressioni come “da amico di Putin a grande anziano” – avrebbe gettato sulle istituzioni italiane, a partire da quella che aveva guidato.

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