“Il mio è un rafforzare l’opera del governo, non è un sostituirmi a nessuno. Il 2 giugno a Mosca? Non dipende da me. Sono piccolissimo e faccio quello che posso, mattoncino su mattoncino”. Il giorno dopo l’annuncio a sorpresa che lui, Salvini, è lì lì per a volare al Cremlino dove dovrebbe incontrare alcuni ministri di Putin, eccolo ai microfoni di Sabato Anch’io su Rai Radio1. Cincischia il leader della Lega sulla data del viaggio e anche sulla reale possibilità che alla fine la mission possa andare davvero in porto perché dice “Non è come fare un week end a Forte dei Marmi”. E in più si tratterebbe di una iniziativa del tutto personale: palazzo Chigi non ne sapeva nulla, con Draghi intento a tessere delicatissimi colloqui, sia con Putin per bloccare il grano nei porti e sondare le intenzioni per una pace che sembra acora lontana, che con Zelensky cercando una via d’uscita a una crisi che da alimentare potrebbe diventare umanitaria.
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di
Concetto Vecchio
“Il problema non è se Salvini parte o meno ma per quante altre settimane le rassegne stampa parleranno ancora di armi e di crisi – continua il leader del Carroccio -. Qualunque politico dovrebbe fare il suo. Mi piacerebbe che tutti potessimo andare a Mosca”. E poi sul commento fatto dal segretario del Pd Enrico Letta quel ” Salvini a Mosca non mi stupisce, va dove batte il cuore”, controbatte: “Da Letta battuta di dubbio gusto, non vado a giocare a bocce, a vedere il Milan. Perché iniziative strampalate? Parlare con i governi è una iniziativa strampalata? Si parla con i governi e le istituzioni”.”. E ancora: “Non sfido Draghi, semmai è un supporto. Mario Draghi ha chiamato Mosca, si è soffermato a lungo. E’ un ribadire, un aggiungere e rafforzare. Non mi sostituisco a niente e a nessuno”. E insiste sulla sua iniziativa russa per cercare la pace in Ucraina” Qualunque politico, di qualunque idea, di qualunque area culturale dovrebbe chiedersi: cosa posso fare io? Qualcuno preferisce il nulla, lo rispetto. In questo periodo -ha ricordato il leader del Carroccio- abbiamo tenuto aperti canali diplomatici con tutti, sono andato in ambasciata ucraina, turca, cinese, ho incontrato gli americani, ci sono contatti a livello europeo. È chiaro, che chi è che ha scatenato il conflitto? La Russia. A chi devo chiedere dei segnali di distensione? A chi ha cominciato il conflitto”.
Quanto ai possibili interlocutori in caso di viaggio, dice: “non voglio entrare nel merito -ha aggiunto Salvini- di qualcosa che si sta costruendo e magari non sarà, qualcuno che comunque può avere voce in capitolo sicuramente”. E per concludere cita un grande padre “della nostra Costituzione, Giorgio La Pira, che nel momento più critico della guerra fredda, ebbe il coraggio di andare a Mosca per parlare di pace”.
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