Anche il giudice per le indagini preliminari, così come la Procura di Genova, ci ha messo ben poco ad archiviare la denuncia di Renzi contro i pm fiorentini che indagano sulla fondazione Open: e così adesso la partita “ligure” aperta dall’ex premier è davvero chiusa
Il gip Claudio Siclari ha sposato in toto quanto motivato dai pm Francesco Pinto e Vittorio Ranieri Miniati: non sono state violate le garanzie costituzionali del senatore di Italia Viva durante l’inchiesta di Firenze, perché chat e messaggi su WhatsApp fra Renzi e imprenditori come Vinvenzo Manes e Marco Carrai sono stati acquisiti non direttamente al senatore, ma ai suoi interlocutori. E in ogni caso per il gip “non si tratta nemmeno di comunicazioni e corrispondenza”.
In più, scrive il gip, “va escluso che si trattasse di ‘acquisizioni cosiddette mirate’ di corrispondenza di parlamentari, posto che nel caso concreto la perquisizione a carico a Manes è stata effettuata nell’anno 2019, epoca in cui Renzi non era statao ancora iscritto nel registro delle persone sottoposte ad indagini”.
Nessun abuso di ufficio quindi è stato compiuto dal procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo, l’aggiunto Luca Turco e il sostituto Antonino Nastasi.