Sondaggi politici, verso il voto anticipato: ecco gli ultimi dati prima della crisi

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La crisi di governo precipita l’Italia verso le urne tra fine estate e inizio autunno, una prima volta della storia repubblicana, un voto con mille incognite. La strategia dei partiti che hanno portato alla fine dell’esecutivo Draghi ovviamente cambierà anche le preferenze degli elettori, ma in attesa di poter misurare l’effetto crisi, siamo andati a rivedere i sondaggi degli ultimi giorni, a crisi già aperta ma con la situazione non ancora implosa.

Fratelli d’Italia è unanimente il primo partito, con il Partito Democratico a tallonarlo da vicino secondo alcuni sondaggi. La Lega sotto il 15% mentre il Movimento 5 Stelle si attestava intorno al 10%. Quinta piazza (quarta in un caso) per Forza Italia.

In prospettiva elettorale, importante il dato delle coalizioni: il centrodestra che ha ritrovato unità – a costo di perdite importanti (Gelminie Brunettahanno lasciato Forza Italia) – rischia di arrivare vicino a un voto su due contro un campo largo che non esiste più.

(contenuti aggiornati al 21 luglio 2022)

Una delle incognite è quanto vale il centro. Secondo Nicola Piepoli, intervistato all’Adnkronos, “il centro è forte, un gruppo unito che comprenda i vari Toti, Calenda, Renzi, Di Maio, Gelmini, Brunetta potenzialmente vale il 15%”. Con un grosso “Ma”: “Servirebbe un’unione federativa, tutti d’amore e d’accordo, intorno ad un unico leader, un organizzativo di cui tutti hanno fiducia”.

Sondaggio Euromedia: testa a testa FdI-Pd

I dati dell’Osservatorio Politico Euromedia Research pubblicati il 20 luglio, il “giorno folle” (cit. Letta) che ha portato alle dimissioni di Draghi, disegnano un testa a testa tra i due partiti principali.

Fratelli d’Italia se si fosse votato ieri avrebbe ottenuto il 22% delle preferenze contro il 21,8% del Partito Democratico. Terzo e quinto posto occupati dagli altri due partiti di centrodestra, Lega al 14,6% e Forza Italia 8,6%. Il Movimento 5 Stelle si attestava al 10,7%.

Sopra la soglia di sbarramento della legge elettorale al momento ci sarebbero solo Azione/+Europa (4,5%) e Sinistra Italiana-Verdi (3,1%). Non arriverebbero alla soglia Italia Viva (2,6%), ItalExit (2,3%), i dimaiani di Insieme per il futuro (1,6%), Mdp-Articolo1 (1,3%).

Ovviamente il raggiungimento delle soglie elettorali dipenderà anche da come le liste e le coalizioni saranno composte, cosa che oggi è molto lontana dall’essere definita.

Sondaggio Swg: quasi due punti di vantaggio per Fdi sui dem

Dati molto simili per il sondaggio Swg su La7 del 19 luglio, ma con un vantaggio maggiore di Fdi sui dem di Letta. Per Swg il partito di Meloni arriverebbe al 23,8%, il Pd fermo invece al 22,1%. Inalterata la ‘classifica’ dei partiti e simili le percentuali. Lega 14,0%, M5s 11,2%, Forza Italia 7,4%. Azione+Europa 4,9%. Sinistra-Verdi 3,8%, Italia Viva 2,7%, Italexit 2,5%, Mdp 2,3%.

Sondaggio Termometro Politico: netta predominanza di Fdi

Sono solo 0,7 punti percentuali quelli che separano il partito di Meloni dal Pd, ma con un caveat: Termometro Politico (committente True Data) rileva i dem insieme ad Articolo 1, ma nonostante l’apparentamento non arrivano comunque alla percentuale di Fdi. Nei due sondaggi qui sopra invece la somma dem+articolo1 supererebbe sempre seppur di misura il risultato della compagine meloniana.

Fratelli d’Italia 23,0%
PD (con Articolo 1) 22,3%
Lega 16,0%
Movimento 5 Stelle 12,4%
Forza Italia 7,9%
Azione/ +Europa 4,3%
Sinistra Italiana/Verdi 2,6%
Italia Viva 2,3%
Italexit di Paragone 2,2%

Sondaggio Tecné: Forza Italia davanti al Movimento 5 Stelle

Tecné per l’agenzia Dire il 18 luglio è l’unico sondaggio che dà un ordine di arrivo diverso, con Forza Italia al quarto posto, sopravanzando il M5s. L’altro dato interessante è che il Pd sarebbe molto vicino a Fratelli d’Italia, come nei dati Euromedia

Fdi 23,2%
Pd 23%
Lega 14,5%
FI 10,3%
M5s 9,7%
Azione/+Europa 4,9%
Verdi / Si 4,4%
Iv 2,7%
Italexit 2,6%
Altri 4,7%

Sondaggi: in ogni caso il centrodestra non ha rivali

Tutto ciò che è stato detto qui sopra – va ribadito – dipende dalle alleanze che nelle urne verranno messe in piedi. Ma tramontato il campo largo visto il naufragio dell’alleanza Pd-M5s (pare difficile che possa rinascere, almeno con le dinamiche di queste ore), la coalizione ricompattata di centrodestra potrebbe dominare i collegi uninominali del rosatellum.

Nelle 4 ipotesi qui sopra, il centrodestra raggiungerebbe rispettivamente il 45,2%, il 45,2%, il 46,9% e addirittura il 48%.

Un campo ‘larghetto’ che mettesse insieme Pd, Articolo 1, Italia Viva, Azione+Europa e i Verdi con sinistra italia non andrebbe oltre il 36% in nessuna combinazione possibile.

L’incognita degli indecisi

Altro grande punto interrogativo nell’analisi dei sondaggi politici è il ruolo degli indecisi. Vero che spesso si distribuiscono in maniera tutto sommato uniforme, ma sia la crisi come si è sviluppata sia la campagna elettorale fanno di questo bacino di elettori (oltre il 40% in media) un blocco imprevedibile. 

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