Calenda e le alleanze: “Un’ammucchiata anti-sovranisti? Noi non ci saremo”

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“Io a fare l’ammucchiata contro i sovranisti non ci sto – mette a verbale Carlo Calenda – Se vogliono l’Unione bis, facciano pure. Senza di noi”. Al leader di Azione non basta che il Pd molli i 5 Stelle di Giuseppe Conte. Fiutando l’aria del post-Draghi, capta il possibile corteggiamento del Pd, che nei prossimi giorni potrebbe farsi insistente. “Ma per ora non mi hanno fatto nemmeno una telefonata. Mi ha chiamato solo il sindaco di Firenze, Dario Nardella, persona che stimo”. E dunque, scandisce: “Hic manebimus optime”. Corsa solitaria, fuori dai due poli.

(contenuti aggiornati al 21 luglio 2022)

A febbraio al congresso di Azione diceva: né con M5S né con FdI. Quindi perché l’alleanza con i dem, senza grillini, la vede difficile?“Ma lei è sicuro che il Pd correrà senza 5 Stelle?”.

Letta lo ha fatto capire ieri, che lo schema del campo largo è cambiato radicalmente…“Mah, domani ci saranno le primarie Pd-M5S in Sicilia. Il senatore Luigi Zanda ha parlato di alleanza elettorale per settembre. Nel Pd c’è gente che ancora oggi si riconosce in Conte più che in Draghi, vedi Goffredo Bettini”.

Mettiamola così: se il Pd ufficializza la rottura con i 5S, sarete alleati alle Politiche di settembre?“Ad oggi le condizioni non ci sono”.

Anche senza M5S?“Non è quello il punto. Se nella coalizione ci sono anche persone come Nicola Fratoianni o come Angelo Bonelli, che hanno marciato contro il rigassificatore di Piombino, di che parliamo? Magari candideranno anche Luigi Di Maio, uno che ieri si è dato la zappa sui piedi da solo, dicendo che non ce la faremo a ottenere i fondi del Pnrr… L’agenda Draghi non è che si fa solo a parole, come posizionamento tattico. Si fa sui contenuti. Letta è contrario a investire sul gas egiziano, noi no. Noi vogliamo una profonda revisione del reddito di cittadinanza, con le agenzie private e la perdita del sussidio dopo il primo rifiuto. Loro no. Quindi ripeto: di che parliamo?”.

Nemmeno uno spiraglio?“Per carità, se si liberano di certe frattaglie a sinistra, se dicono sì ai rigassificatori e ai termovalorizzatori… Ma la vedo dura. Anche perché la linea del Pd non si capisce. Noi vogliamo creare un vero fronte repubblicano, europeista, pragmatico, che punta a risolvere le cose. E le soluzioni non sono né di destra né di sinistra”.

Non rischiate così di consegnare il Paese a Giorgia Meloni e Matteo Salvini, i populisti che contesta?“Se noi prendiamo il 10% blocchiamo il governo di Meloni e si creerà una maggioranza Ursula, per fare davvero l’Agenda Draghi. Magari proprio con Draghi, mi piacerebbe potesse tornare. Anche se è difficile che lo faccia solo con una mano di bianco”.

I ministri Mariastella Gelmini e Renato Brunetta hanno lasciato Forza Italia. Li sta corteggiando?“Io non corteggio nessuno. Gelmini però è stata molto coraggiosa e non da ieri. È stata l’unica in FI ad avere detto che le frasi di Berlusconi su Putin erano vergognose. Mi piacerebbe se venisse venisse in Azione. Del resto il nostro obiettivo è riunire riformisti, liberali e popolari”.

Ha sempre vantato un buon rapporto con Giancarlo Giorgetti. Poteva fare qualcosa l’altro ieri o non c’erano margini nella Lega di Salvini?“Sono molto deluso. Non fai il governista e poi al dunque dici: se c’ero dormivo”.

Manca un mese alla consegna delle liste. Lei dove si candiderà?“A Roma. Anche al collegio Roma 1, uninominale”. Roccaforte del Pd, dove da candidato sindaco ha sfiorato il 30%, a ottobre 2021.

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