Covid Italia, il bollettino del 25 luglio: 23.699 nuovi casi e 104 morti

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Sono 23.699  i nuovi contagi da Covid registrati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri i contagiati erano stati 51.208. Le vittime sono 104 in aumento rispetto alle 77 di ieri. Il tasso è al 19,3 %, in lieve calo rispetto  a ieri quando era al 19,5%. Sono stati eseguiti in tutto, tra antigenici e molecolari, 122.550 tamponi. Sono invece 426 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, mentre gli ingressi giornalieri sono 43. I ricoverati nei reparti ordinari sono invece 11.081, 156 in più rispetto a ieri .

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Terapie intensive occupate, stabili al 4%

Nell’arco di 24 ore, in Italia, è stabile al 4% la percentuale di terapie intensive occupate da pazienti Covid e tutte le regioni sono sotto il 10%. E’ stabile al 17% anche la percentuale di posti nei reparti di area non critica occupata per Covid, ma restano otto le regioni in cui il valore supera il 20%: Umbria (42%), Valle d’Aosta (42%), Calabria (33%), Basilicata (28%), Sicilia (28%), Liguria (28%), Friuli Venezia Giulia (23%), Marche (21%). Questa la rilevazione dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) sui dati del 24 luglio. L’occupazione dei posti nelle terapie intensive da parte di pazienti con Covid-19 cresce in quattro regioni: Abruzzo (al 5%), Calabria (8%), Friuli Venezia Giulia (4%), Toscana (5%). Cala in due: Campania (5%) ed Emilia Romagna (5%). E’ stabile in tredici regioni o province autonome: Basilicata (1%), Lazio (8%), Liguria (6%), Lombardia (3%), Marche (3%), Pa Bolzano (4%), Pa Trento (3%), Piemonte (3%), Puglia (4%), Sardegna (6%), Sicilia (6%), Umbria (5%), Veneto (3%). In Molise (0%) e Valle d’Aosta (0%), la variazione non è disponibile.

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Inail, riconoscimento contagio Covid sul lavoro per 70% dei casi

Negli infortuni sul lavoro sono elevate le percentuali di riconoscimento della componente da Covid-19, pari all’88% nel 2020 e al 70% nel 2021, ma è importante tenere presente che per la definizione finale delle conseguenze di un infortunio in termini di menomazione, e a maggior ragione per quelli da contagio professionale, occorre un adeguato periodo di tempo per la stabilizzazione dei postumi. E’ quanto emerge dalla Relazione annuale Inail 2021 presentata oggi a Roma.

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