Elezioni politiche 2022: su collegi e candidato premier oggi la resa dei conti nel centrodestra. Conte: “Il limite dei due mandati non è un diktat”

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Resa dei conti nel centrodestra su candidato premier e collegi: è previsto per oggi, nel pomeriggio, a Montecitorio, il vertice tra Meloni, Berlusconi e Salvini. Ma l’accordo sembra ancora lontano. Intanto Letta prepara un’alleanza larga con Calenda, Bonino, Di Maio, Bonelli e Fratoianni. “Vinciamo – dice Letta – se riusciamo a condividere anche chi ha votato centrodestra”. Sui social intanto è già partita la campagna elettorale: Salvini è il più attivo e corre suella piattaforme digitali Facebook e Instagram, ma Letta genera più reazioni. Anche TikTok per la prima volta sulla scena elettorale. Da un’analisi dell’Istituto Cattaneo la distribuzione dei collegi: centrodestra più forte ovunque tranne nelle grandi città e nelle storiche zone rosse. Giuseppe Conte: il limite dei due mandati non è un diktat presto scioglieremo la riserva.

09:31

Bonaccini rilancia il modello Emilia Romagna: la coalizione larga regge

Una coalizione larga che va dai centristi alla sinistra si può fare e può funzionare. “Ma serve coraggio e capacità”, avverte il governatore Stefano Bonaccini, che rilancia il modello Emilia Romagna anche per le prossime politiche. “Qui governiamo da quasi otto anni con una coalizione che va da Renzi-Calenda a Elly Schlein e stiamo governando benissimo – dice Bonaccini, in collegamento questa mattina a Omnibus su la7- senza mai una mezza giornata di crisi, parlando di programmi. E i 5 stelle qui in un anno e mezzo sono passati dal 28% delle politiche al 3,5% delle regionali”.

09:18

Elezioni, per il vertice di centrodestra appuntamento con la battaglia di Lepanto sullo sfondo

Sarà il primo vertice post-Draghi del centrodestra con appuntamento, stavolta, in una sede istituzionale, come voluto da Giorgia Meloni, stanca di fare incontri conviviali con i suoi alleati a “casa Berlusconi”, ovvero Villa Grande sull’Appia antica che da qualche anno ha preso il posto della storica via del Plebiscito, né Villa La Certosa in Sardegna o Villa San Martino ad Arcore. Il summit, infatti, è stato convocato a Montecitorio, al gruppo della Lega Nord, e più precisamente, salvo cambiamenti di programma dell’ultima ora, nella capiente Sala Salvadori, dove di solito si vede lo stato maggiore del Carroccio. Una location dove spicca, alle spalle del lungo tavolo delle riunioni, un imponente quadro raffigurante la battaglia di Lepanto, dal forte valore simbolico, almeno nell’iconografia leghista, quella delle origini, costruita sul pratone di Pontida.

La tela, che occupa quasi tutta la parete, raccontano, fu fortemente voluto da Umberto Bossi, fondatore della Lega dura e pura che già dai suoi esordi spiccava per i vari rimandi figurativi provenienti dalla mitologia celtica e pre-romana, a cominciare dal culto di Eridano con tanto di pellegrinaggio alle sue sorgenti e ampolla versate alla sua foce. Un movimento fatto soprattutto di militanti, che amavano le messe in latino e non mancavano di rievocare le eroiche gesta della battaglia di Lepanto, la madre di tutte le vittorie anti-islamiche. 

08:57

Calenda, noi alleati solo con chi non ha fatto cadere Draghi

Azione ha contatti con il Pd? “Ci sono contatti con tutti quelli che non hanno fatto cadere Draghi, ci sono contatti aperti” anche “con personalità di Forza Italia che escono o sono uscite”. Lo ha detto il leader di Azione Carlo Calenda, intervenendo a Radio Anch’io, spiegando che ci sono due obiettivi principali: “Primo è non far vincere la destra peggiore dell’universo; secondo avere una forte identità che parli al mondo liberale”. A chi gli ha chiesto se però, alla fine, il risultato elettorale sia scontato, Calenda replica: “Ricordo che a Roma io sono partito dal 6% e alla fine ho chiuso al 20. Oggi, con gli italiani al mare, delusi dalla politica, quando possiamo dire che avranno valore i sondaggi? Io credo tra fine agosto e inizi settembre” ed è quindi “difficile oggi dire come andrà. Posso però dire – ha concluso – che io farò una cosa seria e responsabile” per il bene del Paese.

08:53

Conte: due mandati non è un diktat, scioglieremo riserva

Il limite dei due mandati “non è un diktat: Grillo ha sempre sostenuto questo principio, e io condivido il suo fondamento. Siamo in situazione complicata, una fase in cui alcune esperienze gioverebbero molto al Movimento.Stiamo discutendo, scioglieremo la riserva a breve”. Lo ha detto il leader del M5s Giuseppe Conte, a Filorosso, su Rai3

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