La Gioventù di Meloni ai ritrovi neonazisti con ultras e pregiudicati

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MILANO – Nove luglio, Verona. I militanti fiorentini di Gioventù Nazionale – l’organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia – sono presenti con uno stand ufficiale alla festa dei neonazisti di Fortezza Europa. Il raduno si chiama Fortress e ha richiamato, anche quest’anno, centinaia di estremisti di destra. Anche dall’estero. Un appuntamento evidentemente imperdibile per i giovani “patrioti” meloniani, se è vero – come scrivono sulla loro pagina Instagram il 9 luglio -, che “oggi siamo presenti alla festa degli amici di Fortezza Europa, in quel di Verona: una grande giornata di cultura, musica e Comunità”. 

La cultura starebbe nel fatto che Gioventù Nazionale è lì con lo stand librario della loro “Passaggio al Bosco edizioni”. A corredo del post, la locandina di Fortress 2022. Appuntamenti della giornata: un torneo di calcio a cinque, la conferenza dal titolo “Oltre il maschio debole: prospettive per ritrovare la via del guerriero”, e infine i concerti di quattro tra le band più rappresentative nel circuito della “musica d’area”, o rock fascista. RDD, Hobbit, Fraction, Ultima Frontiera. La sera precedente, sul palco, si erano esibiti i Gesta Bellica, gruppo nato nell’ambito del Veneto Fronte Skinheads. Tra le loro canzoni più note, una dedicata a “Il Capitano”, ossia il comandante delle SS Erich Priebke, condannato all’ergastolo per l’eccidio delle Fosse Ardeatine. Qui Priebke è presentato come un perseguitato (“un uomo solo contro il mondo e tutto il mondo è contro di lui”) e fedele agli ideali che loro stessi portano avanti (“lui non si piega e non lo farà mai/La fedeltà è più forte del fuoco e quel fuoco brucia dentro di noi”). Un’altra canzone, “Giovane patriota”, esalta le divisioni delle Waffen-SS che nel 1945 a Berlino si strinsero a difesa del bunker di Hitler (“Giovane patriota, ormai non sei più solo!/L’enorme orda rossa ormai sta dilagando,/ma non mi arrenderò, sarò fedele al giuramento”). 

Questa è la kermesse di Fortezza Europa – dalla definizione con cui la propaganda del Terzo Reich indicava, durante la 2° guerra mondiale, l’Europa continentale controllata dalla Germania nazista. Fortezza è, da cinque anni, il gruppo egemone dell’estrema destra veronese. Legato anche agli ambienti ultrà dell’Hellas. Insomma: i militanti tricolori di Gioventù Nazionale esibiscono, orgogliosamente, l'”amicizia” e la partecipazione all’evento clou del movimento nero che ha per simbolo quattro frecce (“identità”, “famiglia”, “autarchia”, “aristocrazia”). “White Lives Matter”, era scritto su un lungo striscione al Fortress. Le “vite bianche”. La “via del guerriero oltre il maschio debole”. E dunque: culto della forza, patriottismo e identità nazionalista. E per nemici: gender e immigrati. Così, in un’area comune, i giovani del partito di Meloni condividono gli stessi valori della destra estrema. Un modello comunitario che ha caratterizzato il Fronte della gioventù, l’organizzazione giovanile del Movimento sociale italiano nata nel 1971 (all’epoca l’immigrato, per i camerati, non era ancora un problema), e la stagione dei Campi Hobbit. La “palestra” nella quale donna Giorgia si è formata. 

Voti e saluti romani: quel filo mai reciso tra CasaPound e FdI

di
Paolo Berizzi

25 Luglio 2022

Si torna dunque alla militanza, ai “campi”. E allora bisogna parlare di Agoghè (l’educazione degli Spartani), il campo nazionale di Azione Studentesca ovvero il movimento studentesco di FdI. L’ultima edizione si è appena chiusa. Una tre giorni “comunitaria” nella cornice toscana di Badia Prataglia. I militanti – centinaia – sui social l’hanno raccontata così: “Duri allenamenti, dibattiti, stand librari e vestiari, concerti di musica alternativa, canti e fratellanza, fedeli alle origini, ma ben proiettati nel futuro”. I temi trattati dai giovanissimi meloniani? “Identità, origini e destino”. Per affermare che, “dinanzi alla ‘grande cancellazione’ operata dal mondialismo – una formula dietro la quale da anni i neofascisti mascherano le pulsioni antisemite -, non esiste soltanto chi si inginocchia: c’è una generazione che crede, lotta e non si arrende”. Gioventù Nazionale, Azione Studentesca, Casaggì (quest’ultima associazione nasce e opera a Firenze, sul modello metapolitico di CasaPound, ndr). Sono le tre sigle che in sinergia animano il campo giovanile dei “patrioti”. Le iniziative più recenti li hanno visti sfilare a Palermo, in ricordo di Paolo Borsellino, e, prima, le proteste nelle scuole contro la “diffusione dell’ideologia gender”. 

A maggio Azione Studentesca si è mobilitata per un caso a Padova. “È stata imposta l’ennesima lezione gender – aveva tuonato il presidente nazionale di AS, Anthony La Mantia – . Una follia. La questione dell’identità fluida nelle scuole è l’altra faccia della dittatura del politicamente corretto”. 

A tenere i rapporti con la galassia giovanile del partito è, soprattutto, la deputata milanese Paola Frassinetti, in veste di responsabile Dipartimento istruzione. Presenza fissa al “29 aprile nero” dei saluti romani in ricordo di Sergio Ramelli, Frassinetti nel 2020 è stata accolta a Cernusco sul Naviglio dai militanti di CasaPound all’inaugurazione di Spazio Altaforte. È la libreria che prende il nome dalla casa editrice di proprietà del dirigente dei “fascisti del terzo millennio” Fracesco Polacchi (già condannato per pestaggi). Con Frassinetti c’erano l’immancabile collega di partito Carlo Fidanza e il consigliere regionale fascioleghista Max Bastoni (esponente di Lealtà Azione; slogan elettorale: “Più Bastoni per Milano”). In questi due anni Spazio Altaforte è diventato luogo di incontro di neofascisti e ultrà pregiudicati, alcuni dei quali hanno presentato le proprie fatiche editoriali. 

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