Omicidio Civitanova Marche, la polizia: “Alika finito mani nude”. E i nigeriani bloccano il corso per protesta

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Civitanova Marche – L’operaio 32enne Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, “ha inseguito la vittima, l’ha colpita con stampella e l’ha finita colpendola a mani nude. Poi le ha sottratto il telefono cellulare”. Così il dirigente della  Mobile di macerata, Matteo Luconi, durante una conferenza stampa al commissariato di Civitanova Marche dove è avvenuto l’omicidio di Alika Ogorchukwu, il 39enne nigeriano ucciso venerdì a mezzogiorno nel centro. In base alle registrazioni delle telecamere del Comune presenti sulla strada del delitto, l’agonia della vittima è durata tra i tre e i 4 minuti.

 “Le indagini sono in corso, ma la situazione è abbastanza chiara – hanno detto Luconi insieme con il dirigente del commissariato di Civitanova, Fabio Mazza – tutto sembra essere nato da una lite per futili motivi, con una reazione abnorme da parte dell’aggressore nei confronti della vittima che gli stava chiedendo l’elemosina”.

Al grido “vogliamo giustizia, basta razzismo contro i neri”, la comunità nigeriana è scesa in piazza a Civitanova Marche per urlare il proprio dolore e la  rabbia per il feroce assassinio di Alika. Circa trecento persone hanno bloccato Corso Umberto, la strada dello shopping dove ieri, davanti alle vetrine dei saldi, l’ambulante nigeriano disabile, che tutti conoscevano, è stato assassinato. Da ore il traffico e bloccato. Nella folla, distrutta dal dolore, anche Charity Oriachi la vedova di Ogorchukwu, con il figlio Emmanuel.

In piazza è sceso anche il sindaco di Civitanova, Fabrizio Ciarapica, che, dopo aver parlato con i manifestanti, è tornato in comune con Charity e il suo avvocato Francesco Montella. “Qui c’è un razzismo feroce contro di noi” dice Anthony che lavora in fabbrica “eppure facciamo i lavori che gli italiani non vogliono più fare”.

La protesta in centro a Civitanova Marche 

A dare la solidarietà alla comunità nigeriana soltanto pochissimi italiani. Mentre un mazzo di fiori davanti alle vetrine dello shopping ricorda le ultime ore di vita di Alika.

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