Come sarebbe il Parlamento del 26 settembre, ipotizzando la discesa in campo di una possibile lista Iv-Azione? L’Istituto Cattaneo disegna le nuove Camere sulla base del voto delle Europee 2019, della media dei sondaggi pubblicati tra la seconda settimana di luglio e la prima di agosto, e nel caso di Renzi–Calenda, delle intenzioni di voto espresse nei primi 4 mesi del 2022. In sintesi: si allarga la maggioranza del centrodestra ma molto probabilmente non raggiungerà la quota dei due terzi che gli consentirebbe di varare in solitaria una riforma costituzionale in senso presidenziale.
Le ipotesi di partenza attribuiscono al centrosinistra il 30%, alla lista Iv-Azione il 6%, ai tre partiti di centrodestra (FdI, Lega, FI) avrebbero il 46%, al M5S poco meno dell’11 per cento.
I collegi “sicuri” per il centrosinistra, naturalmente, rimangono sempre (più) confinati in una parte della ex zona rossa (Emilia-Romagna, Toscana) e nelle grandi città (Milano, Torino, Genova, Roma, Napoli). Rispetto alla stima precedente, il centrodestra conquisterebbe 19 collegi uninominali in più a Montecitorio e 9 seggi in più a Palazzo Madama, arrivando al 61% dei seggi complessivi nel primo caso e al 64% nel secondo.
La Camera sarebbe composta così da 245 deputati del centrodestra, 107 del centrosinistra, 27 del Movimento 5 Stelle, 16 di Iv-Azione, 3 di Svp, 2 altri. Il Senato sarebbe composto da 127 senatori di centrodestra, 51 di centrosinistra, 12 del M5S, 7 di Iv-Azione, 2 di Svp e 1 altri.
Sulla base dei dati attualmente disponibili appare del tutto improbabile che il centrodestra possa conquistare i due terzi dei seggi.
“Rispetto all’equilibrio che emerge da questa stima, i margini di crescita sulla quota proporzionale appaiono risicati. Anche assumendo, come avevamo implicitamente fatto nella stima precedente (senza Iv-Azione, ndr) che i parlamentari eletti in liste indipendenti della ripartizione dell’America meridionale aderiscano al centrodestra, il centrodestra dovrebbe conquistare altri 6 collegi uninominali del Senato (tra i 9 che le stime del Cattaneo ancora assegnano al centrosinistra) e, soprattutto, 20 collegi in più alla Camera (tra i 23 che le stime dell’Istituto ancora assegnano al centrosinistra)”, chiarisce il Cattaneo.
In pratica, il centrosinistra dovrebbe perdere nei collegi di Prato, Grosseto, nel primo municipio di Genova, ma anche in tutti e tre i collegi del centro di Milano, a Napoli-Fuorigrotta e Napoli-San Carlo, nel I e II municipio di Roma, a Imola, Ravenna, Carpi, Reggio Emilia, Modena (in tutti questi posti), conservando solo 3 collegi (verosimilmente: Firenze, Bologna, Scandicci).