Renzi-Calenda a un passo dal sì: seggi e candidature gli ultimi scogli

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ROMA – L’accordo non è ancora fatto: i promessi partner del Terzo Polo, Matteo Renzi e Carlo Calenda, non si sbilanciano. Ci sono alcuni nodi da sciogliere, sia sul nome di Calenda nel simbolo, a cui il leader di Azione punta, ma anche sulle candidature. La spartizione dei collegi dovrebbe essere fifty-fifty, diversamente Renzi si troverebbe a non riuscire a garantire i propri candidati, perché sicuri sono solo i capilista.

Tuttavia Calenda si mostra ottimista: “Stiamo lavorando all’intesa per fare nascere il Terzo Polo con Renzi”. E dopo contatti tra gli sherpa dei rispettivi partiti e telefonate tra i due leader sui contenuti politici e i rapporti di forza, oggi Calenda e Renzi si incontreranno. È il momento di scegliere, quindi sarà il faccia a faccia indispensabile: il tempo stringe, vanno definiti i simboli e la leadership, tenuto conto che per Azione c’è ancora l’incognita-firme da raccogliere.

La questione da affrontare è chi sarà il front runner del Terzo Polo. Renzi fa sapere che a Calenda, il quale chiede per sé la leadership, è disposto a cedere il passo. Calenda dal canto suo ci tiene a precisare che “ci sarà una leadership”, ma potrebbe trattarsi di lui stesso, di Renzi “o di un terzo o magari una terza, chi lo sa?”.

Circola il nome di Mara Carfagna, l’ex ministra del Mezzogiorno che, come Mariastella Gelmini, ha lasciato Forza Italia e Silvio Berlusconi. Sarebbe l’ennesimo colpo di scena preparato da Calenda. Ma in serata Carfagna commenta: “Azione un leader ce l’ha già”. Per ora la parola d’ordine è cautela. Renzi ha previsto un piano A e un piano B, a seconda se riesce nell’impresa di un’alleanza liberal democratica e centrista – che ritiene “farebbe il botto” – oppure se Italia Viva avrà accanto solo altri quattro simboli, perché con altrettante forze politiche la trattativa è in fase avanzata. Pronto il simbolo: il nome di Renzi e, sotto, le liste di Iv, la Lista civica nazionale di Federico Pizzarotti, i Moderati di Portas, il Pri, probabilmente il Mezzogiorno federato di Claudio Signorile, oltre all’appoggio della Fondazione Einaudi.

I renziani mostrano un certo scetticismo e consigliano “Matteo” di non trovarsi con un pugno di mosche in mano e deluso, come è successo al segretario del Pd, Enrico Letta. “Evitare un teatrino modello Letta”: è lo slogan renziano. Calenda però ripete: “Il Terzo Polo non è necessario, è fondamentale”. Ricorda la sfida come sindaco di Roma, dove è partito al 6% ed è arrivato al 20. Spiega: “Non possiamo fare la politica dei due forni, perché c’è un forno sovranista che è pericoloso.

L’obiettivo è di fare una maggioranza larga che consenta a Draghi di rimanere. Sì, puntiamo al pareggio, vogliamo essere il perno di un ribilanciamento verso il centro”. Tutto da vedere poi se Azione ha bisogno di raccogliere le firme per presentarsi, oppure è esonerata dal farlo come Calenda sostiene, citando tra l’altro un parere di Sabino Cassese. Comunque nel partito sostengono di avere pronta la war room per la raccolta firme. Sprona all’accordo Gelmini: “Calenda ha fatto una scelta coraggiosa, ha dimostrato di che pasta è fatto e ha dato agli italiani una proposta liberale, popolare, alternativa alla sinistra di Fratoianni e alla destra alleata di Orbán e di Le Pen“.

Osvaldo Napoli invita a mantenersi sulla linea della concretezza. Sul fronte renziano, oggi sarà anche il giorno delle riunioni di partito per rodare la macchina della campagna elettorale, coinvolgendo circa diecimila volontari. Prima tappa dopo il 21 agosto, data di presentazione delle liste, saranno la Puglia e i luoghi della Tap. Stasera, o al più tardi giovedì mattina, è stata convocata l’assemblea di Italia Viva, prima della partenza di Renzi per la Versiliana, quindi la partita con Calenda dovrà essere chiusa in un modo o nell’altro.

Ieri è approdata in Iv l’ex parlamentare grillina Federica Dieni. Renzi chiosa: “A chi ci chiede di Calenda, rispondo semplicemente che noi ci siamo. E siamo disponibili a dare una mano perché l’obiettivo di fare il Terzo Polo richiede generosità e impegno”. “L’importante è che la visione sia condivisa ed è quella di Renew in Italia”, ribadisce l’eurodeputato Sandro Gozi, ricordando che già esiste la collaborazione in Europa.

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