Francesco Pannofino, attore, doppiatore, il volto della serie tv Boris, che campagna elettorale è?
“Non è un gran spettacolo, diciamolo. Ma le pare che si debba farla ad agosto? La gente sta al mare, parla di Totti e Ilary, e infatti se ne frega per il momento”.
Trova un errore questo voto anticipato?
“Totalmente. Draghi stava mettendo le cose a posto. Non si poteva aspettare la fine della legislatura?”
Se lo sarebbe tenuto?
“Assolutamente. Era una figura di alto profilo, mi faceva sentire sicuro, ma in Italia quando fai le cose fatte bene poi arriva sempre qualcuno che le rovina”.
Chi l’ha colpita di più finora?
“Calenda. È una gag comica. La sua entrata ed uscita dall’alleanza col Pd è degna di un film, del resto viene da una famiglia di attori”.
Come valuta l’uscita?
“Ha fatto un calcolo meschino, per un pugno di voti. Stanno sempre appresso ai sondaggi, che poi non ci azzeccano mai”
Siamo un Paese difficile, ci ha ricordato Piero Angela.
“Angela ha lasciato un biglietto perfetto, di una semplicità disarmante, dicendo le cose come stanno”.
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di
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Lei per chi voterà?
“Ho sempre votato a sinistra. Sono d’accordo con Letta quando dice che con questa legge elettorale bisogna aggregare. Ma in genere quelli per cui ho votato io poi hanno perso. Oppure sono stati al potere troppo poco, tipo il Prodi buttato giù da Bertinotti e Mastella”.
Ricorda il primo voto?
“Pci. Era il 1976. Mi piaceva Berlinguer”.
E oggi?
“Oggi contano i soldi, gente all’altezza ne vedo poca, e ancora meno vedo ideologia. Ha visto i 101 simboli depositati al Viminale? Fanno parte della commedia”.
Come li spiega?
“Con piccole vanità personali, ambizioni, gente che dice: “Per una volta voglio provarci pure io”. Patetico”
Perché Giorgia Meloni ha tutto questo successo?
“Ci sa fare, bisogna ammetterlo. Il successo va rispettato sempre. E lei spacca l’obiettivo, come si dice sul set”.
È scontata la sua vittoria?
“Spero non vinca. Parlano già dei ministeri da spartire, quando è così poi arrivano le delusioni. Fratelli d’Italia ha una classe dirigente non all’altezza, la gente se ne accorge. Ed è una campagna elettorale stranissima, d’agosto. Un tempo c’erano soltanto i governi balneari, ora si cercano i voti sotto l’ombrellone”.
Cosa la colpisce della destra?
“Le promesse mirabolanti di Salvini. Ma come si fa a promettere la flat tax al 23 per cento?”
È un vecchio cavallo di battaglia.
“Ma dove li trova i soldi? La gente gli va pure dietro. Crede agli asini che volano”.
Quando torna Boris?
“A ottobre su Disney+ parte la quarta serie”
René Ferretti, il suo personaggio nella serie tv Boris, accetterebbe una candidatura?
“Non farei mai politica. Non ti puoi fidare di nessuno, appena ti giri, zac, ti accoltellano”.
Anche il cinema è un mondo competitivo, o no?
“Ma sul set conta anche il talento, ti difendi con il lavoro”.
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di
Concetto Vecchio
Che Paese è l’Italia?
“A me piace ancora tanto, ha tratti straordinari, per questo vederlo trattato così male, da una classe politica mediocre mi procura tanta rabbia”.
Cosa la colpisce, il cinismo di chi ha rovesciato il governo?
“Il cinismo non necessariamente è un disvalore. Mario Monicelli era di un cinismo notevole, ma era pure geniale. Questi sono cinici e basta”
Il Pd candida Casini.
“È meglio di tanti altri. Almeno conosce il mestiere della politica”.
La politica è un mestiere?
Altroché. È pure difficile. Contano competenza ed esperienza. Infatti ha visto che risultati che hanno combinato quelli improvvisati che abbiamo avuto ora”
Insomma Casini non la scandalizza?
“No. È un democristiano classico, che avrei visto bene anche al Quirinale”.
Mattarella?
“Mi piace da sempre. Misurato, autorevole, intelligentissimo. E poi mi ha fatto grand’ufficiale al merito della Repubblica”.
Perché Berlusconi non molla?
“Ha i suoi interessi da difendere, per quello sta lì. Però le confesso che ho un debole per quelli che non mollano mai”
Meloni fa bene a tenere la fiamma nel simbolo?
“Più si tolgono i simboli di quel periodo nefasto e meglio è. Ma della Meloni mi preoccupano i fatti. Come governerà?”
Vogliono cambiare la Costituzione.
“Quella mi sembra abbastanza solida per fortuna. Non sarà facile modificarla”.
Che cosa succederà il 25 settembre?
“Ci sarà un astensionismo pauroso”.
E poi?
“Finirà a tarallucci e vino bianco, come sempre, dai”.