L’unione non fa la forza, almeno per ora. Secondo i primi sondaggi pubblicati dopo l’intesa elettorale tra Azione e Italia Viva, il cosiddetto Terzo polo sarebbe di poco sopra il 5 per cento. Secondo le rilevazioni G.D.C. diffuse il 15 agosto scorso, Carlo Calenda e Matteo Renzi insieme raccoglierebbero il 5,1%. Leggermente meglio andrebbe secondo l’istituto Demopolis, che fa registrare un 5,3% nel suo barometro politico a 40 giorni dal voto del 25 settembre. Mentre secondo un altro sondaggio, quello di Enzo Risso, commissionato dalla Lega e pubblicato ieri da Libero (dati dall’8 al 12 agosto), che analizza le due formazioni separatamente, Italia Viva sarebbe al 2% e Azione al 2,3%.
Sembra dunque lontano il risultato a due cifre. È lo stesso leader Iv ad abbassare l’asticella. L’obiettivo 10% per il Terzo polo? “Non c’è un obiettivo numerico, c’è un obiettivo politico”, ha dichiarato proprio stamattina Renzi a Radio 24.
Azione e Iv comunque superebbero il quorum del 3 per cento, ma l’operazione Terzo polo sembra premiare più Renzi che Calenda. Nei sondaggi precedenti lo strappo nei confronti del Partito democratico, annunciato in diretta tv lo scorso 7 agosto, Azione/+Europa era data al 6,5 per cento (Swg/La7) e Italia Viva al 2,9%. Mentre secondo le rilevazioni a caldo dopo la rottura effettuate da tecnè (rti/mediaset) la formazione di Calenda era scesa addirittura all’1,8%, sotto Italia Viva (2,6%) e +Europa di Emma Bonino e Della Vedova (3%).
In generale, pur confermando la netta prevalenza del centrodestra, secondo G.D.C., se si votasse oggi, la forza politica a ricevere il maggior numero di voti sarebbe il Partito democratico con il 23,6% dei consensi, seguito a ruota da Fratelli d’Italia al 23,4%. In terza posizione si piazzerebbe la Lega al 12,3%, seguita dal Movimento Cinque Stelle al 10,7% e Forza Italia al 7,5%.
Come detto, dopo l’alleanza tra Renzi e Calenda, dietro gli azzurri troviamo la coalizione di Italia Viva e Azione al 5,1%. Poi l’allenza Verdi – Sinistra italiana al 3,4%. Gli ultimi partiti a superare il 3%, soglia da raggiungere per assicurarsi un posto in Parlamento, sono la lista Noi moderati e Italexit di Gianluigi Paragone. Seguono Mdp/Articolo 1 al 2,3%, +Europa al 2,2% e Impegno civico di Luigi Di Maio allo 0,9%.