Monza-Juventus 1-0: Gytkjaer fa la storia dei brianzoli, ora la panchina di Allegri tentenna

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Il Monza fa sprofondare la Juventus di Allegri (per quanto ancora?) nel baratro. La prima vittoria dei brianzoli in Serie A, ottenuta dal nuovo tecnico Palladino, è arrivata contro i bianconeri, guidati in panchina da Landucci al posto dello squalificato Allegri, grazie a un gol nel secondo tempo realizzato da Gytkjaer per l’1-0 finale. Difficile, se non impossibile, sorvolare sul momento della Juventus: anche se si tratta della prima sconfitta in campionato, il ko con  il Monza è arrivato nel peggior momento possibile,  quando i   tifosi si aspettavano una risposta dopo lo scivolone Champions  contro il Benfica e invece si sono  ritrovati nel  baratro. Il gol di Gytkjaer  è arrivato dopo una partita che è sembrata più uno scontro diretto per la salvezza più che un testacoda: dopo cinque sconfitte e un  pareggio, l’alibi delle assenze di Pogba e Chiesa non regge per giustificare lo scivolone di Bremer e compagni. Anzi, rende il tutto terribilmente surreale.

<<La cronaca della gara>>

La crisi della Juve di Allegri

Mentre gli altoparlanti della UPower Arena intonavano “La vita l’è bela”, Allegri in tribuna, lontano dalla dirigenza, si interrogava sul proprio futuro: se si aspettava una  risposta e una reazione da parte dei suoi, per cancellare i problemi e i dubbi, la risposta è stata quella inattesa per modi e tempi. Le assenze, per quanto pesanti, non bastano a  giustificare uno scivolone inaspettato in una partita attesa da giorni, anzi rendono il tutto ridicolo: la crisi è ufficialmente iniziata. Lo si percepisce dalla reazione alle difficoltà della squadra, crollata di fronte alle proprie responsabilità, ma anche dall’espulsione di Di Maria: el Fideo ha chiuso la sua prova alla fine del primo tempo con una gomitata sullo sterno di Izzo. Un  manifesto del momento bianconero, isterico e ingestibile, una reazione incentrata più sull’aspetto emotivo che su quello tecnico. Un gesto inopportuno che ha probabilmente complicato il cammino della Juventus e del suo allenatore: da un  professionista di 34 anni con la sua esperienza era lecito aspettarsi qualcosa di più. Così come da una squadra che tra gennaio e l’estate ha speso più di 200 milioni di euro per soddisfare le esigenze del tecnico.

L’avvio stanco, l’espulsione di Di Maria

Nelle prime battute di gioco è venuta fuori più la voglia di cambiamento del Monza che quella di riscossa della Juventus. Il nuovo assetto di Palladino è stato scelto per provare a bloccare la costruzione del gioco bianconera, lenta e impacciata nonostante il pressing dei monzesi sia apparso ordinato ma non forsennato. L’attacco di Allegri ha patito la manovra macchinosa e prevedibile dei compagni mentre le ripartenze del Monza sono state interessanti ma spesso  sono sfociate nella sterilità. La  vera svolta, dopo un primo tempo sonnacchioso, è arrivata sul finire della frazione, quando Di Maria ha tolto il disturbo con un fallo di reazione sciocco e pesante per le conseguenze: con la palla tra i piedi e Izzo a pressare con la consueta fisicità, il Fideo si è lasciato andare a una reazione inspiegabile e ingiustificata che ha lasciato i compagni in dieci. Dopo una prima parte di partita lenta e macchinosa, la Juve si è preparata a una seconda metà in inferiorità numerica su un campo difficile e in un momento decisamente complicato.

La ripresa della Juve di Landucci

Nel secondo tempo il Monza ha provato a guadagnare campo, arrivando al tiro un paio di volte senza mai impensierire Perin. Con il passare dei minuti la squadra di Landucci ha accorciato i reparti trovando anche qualche spunto in ripartenza, senza però riuscire a prendere il controllo del match.  Palladino ha dovuto rinunciare a Sensi per un problema al polpaccio e la manovra ha accusato la sua assenza: Carlos Augusto ha impegnato Perin al 20′ della ripresa, imitato qualche minuto dopo da Gytkjaer. Con il baricentro alto, i brianzoli hanno lasciato spazi alla Juventus che ne ha approfittato in contropiede al 68′, prima della provvidenziale chiusura di Pablo Mari su Bremer. La svolta è arrivata qualche minuto dopo: al 29′ del secondo tempo un gran cross dalla sinistra di Ciurria ha trovato Gytkjaer, bravo a lasciare sul posto Gatti e a infilare Perin per il vantaggio brianzolo. Landucci ha inserito Fagioli al  posto di  uno spaesato Miretti e Soulé al  posto di De  Sciglio, lanciando l’assalto finale alla difesa monzese. Niente da fare, la prima vittoria del Monza in Serie A è stato lo scalpo prezioso e prestigioso della Juventus. Che si lecca le ferite e aspetta le decisioni sul futuro della guida  tecnica,  consapevole che oggi la spaccatura tra squadra e tecnico è l’unica certezza della Juventus.

Monza batte Juventus 1-0 (0-0)Monza (3-4-3): Di Gregorio, Marlon (9’st Caldirola), Pablo Marì, Izzo, Ciurria, Rovella, Sensi (9’st Barberis), Carlos Augusto (39’st Birindelli), Pessina, Dany Mota (9’st Gytkjaer), Caprari (24’st Colpani). All.: Palladino.Juventus (4-3-3): Perin; Danilo, Gatti, Bremer. De Sciglio (40’st Soulè); McKennie, Paredes, Miretti (40’st Fagioli); Kostic (33’st Kean), Vlahovic, Di Maria. . All.: Landucci (Allegri squalificato).Arbitro: Maresca di NapoliRete: nel st 28′ GytjaerAngoli: 5-3Recupero: 3’e 5′Espulso: 40’pt Di MariaAmmoniti: Bremer e Ciurria per gioco falloso Spettatori: 12.878 per un incasso di 12.878.539.721,66 euro

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