LONDRA – Ieri il Regno Unito e il mondo hanno dato l’ultimo addio alla regina Elisabetta II, sprofondata nel “Royal Vault” del castello di Windsor e seppellita con l’amato marito Filippo, l’altrettanto adorato padre Giorgio VI, la regina madre e la sfortunata sorella Margaret. Ma ora, seppur oscurati dai monumentali funerali della sovrana di ieri a Londra, sono emersi molti particolari sugli ultimi giorni della leggendaria “Lilibet”, le sue passioni e il senso del dovere perseguiti fino alle ultime ore e perché la situazione è precipitata poco prima di giovedì 8 settembre, quando è spirata. Ecco una ricostruzione, giorno per giorno.
Sabato 3 e domenica 4 settembre
La regina, tra picnic più rari e cruciverba sempre più difficili, sta apparentemente bene, nonostante i 96 anni d’età e i “problemi motori” che, stando alla versione di Buckingham Palace, l’hanno perseguitata negli ultimi mesi. John Warren, il responsabile dei purosangue e delle piste ippiche di proprietà di Elisabetta, ha raccontato al Daily Mail come l’anziana sovrana in quei giorni era molto concentrata proprio su questo tema: “Abbiamo discusso per ore durante il weekend, pensando a piani e strategie future per i suoi impianti sportivi. Era in forma straordinaria e lucidissima”; aggiunge Warren, “ci tengo che tutti sappiano come fosse incredibilmente, meravigliosamente sul pezzo”.
Qualche giorno fa, anche il reverendo Iain Greenshields ha confermato a Repubblica come avesse “mai avuto alcun segnale che potesse lasciarci, e così in breve tempo. Ho mangiato con lei a cena sabato – pesce e agnello – e vitello domenica a pranzo. In questa circostanza, per esempio, ha voluto parlare della messa che avevo appena celebrato. Mi ha raccontato di quanto fosse “importante” per lei la fede cristiana. Poi ha chiesto cosa stessimo facendo nella Chiesa di Scozia e quali sono le principali attività previste per i prossimi mesi”.
Non solo. “Sua maestà ha ricordato con tanto affetto suo padre Giorgio VI e come si divertivano a Balmoral insieme con madre e padre, quando lei era piccola, e i cavalli… Mi ha ribadito quanto ci tenesse a simili ricordi. Dalle sue parole, è stato subito evidente come la tenuta di Balmoral fosse il luogo della pace per lei, pare che riuscisse a ricaricarsi qui molto di più che in altri posti. Per esempio, sabato sera mi ha detto “venga a guardare!”, e siamo andati alla finestra a vedere i giardini della tenuta, di “come fossero belli, ben curati” e di come lei fosse orgogliosa di tutto ciò”. E su Filippo: “Le ho detto che mio padre suonava la cornamusa, al cui pensiero mi commuovo sempre. Allora anche lei, in maniera altrettanto toccante, ha condiviso con me il commovente ricordo di quando ha ascoltato le cornamuse al funerale del marito Filippo a Windsor. Abbiamo provato le stesse emozioni”.
Sempre domenica, secondo il Daily Mail, Elisabetta invita a Balmoral i suoi cugini Bowes-Lyons, che nella circostanza la ricordano come “piuttosto vivace”. Una cena informale, senza fronzoli: niente abito e cravatta scura per gli uomini, niente abito lungo per le donne. Tuttavia, qui rimane un piccolo mistero. A un certo punto durante il ricevimento, viene annunciato che quella sera non sarebbero state suonate le cornamuse, come invece tradizione della sovrana.
Lunedì 5 settembre
Warren lascia Balmoral nel pomeriggio, con la regina in buona salute e ancora circondata dai familiari: “Sua maestà ha parlato soprattutto dei suoi amati cavalli, fino all’ultimo momento, e dell’amore che ha sempre provato per loro”. Secondo il Daily Mail, Elisabetta passa il resto del tempo a leggere il “Racing Post” (giornale di cavalli), a guardare le notizie in tv insieme a qualche membro del suo staff e ad ammirare il suo annunciatore preferito del meteo, ossia Tomasz Schafernaker della Bbc, che durante il lockdown divenne famoso per i suoi capelli sempre più lunghi: “La regina lo adorava”, raccontano da palazzo, “le piaceva anche il suono del suo cognome, come se avesse avuto una cotta per lui”.
Martedì 6 settembre
È il giorno del cambio della guardia a Downing Street e dunque il primo ministro dimissionario Boris Johnson e il suo successore Liz Truss si alternano nella visita alla regina, uno dopo l’altro. La sovrana accetta le dimissioni del primo e incarica la seconda di formare un nuovo governo. È il giorno in cui vengono pubblicate le ultime foto di Elisabetta II prima di morire: rimpicciolita, apparentemente molto fragile, con le mani livide, ma con il suo immancabile sorriso, nonostante tutto.
Truss non si è mai espressa sul suo incontro con la “Queen”, al di là di poche frasi di circostanza. Più loquace Boris Johnson: secondo l’ex primo ministro “la regina era in forma” anche martedì, “molto lucida e mai avrei pensato che ci lasciasse così in fretta”. Quella sera, Warren torna a Balmoral e conferma che Elisabetta “fosse in gran forma e soprattutto era contenta perché un suo cavallo aveva appena vinto una corsa”. L’ultimo puledro che “Lilibet” ha visto vincere è stato “Love Affairs”, di due anni, nella corsa “Nursery Handicap” della celebre Goodwood. Anche l’allenatore del cavallo, Clive Cox, ha confermato come “Sua Maestà in quelle ore fosse incredibilmente acuta”. Tuttavia, a fine serata più testimonianze raccontano la sovrana come “molto stanca”.
Mercoledì 7 settembre
Secondo il “Sun”, le condizioni di Elisabetta peggiorano improvvisamente nel tardo pomeriggio, anche se la notizia non viene fatta circolare all’esterno. Tuttavia, i medici come sempre le sono di fianco e sperano che si tratti di un peggioramento non fatale. L’assistente personale Angela Kelly, la dama di compagnia Susan Rhodes, il paggio Paul Whybrew – soprannominato “Tall Paul” per la sua altezza di oltre due metri – e il “Serjeant-at-Arms” Barry Mitford sono al suo fianco insieme ai dottori. Il terrore cresce nel castello. La famiglia viene avvertita.
Giovedì 8 settembre
Le condizioni di salute della sovrana precipitano. Il primogenito Carlo e tutta la famiglia corrono al suo capezzale. “Era da poco passato mezzogiorno e stavamo finendo di sistemare le telecamere per un’intervista con Camilla organizzata molti mesi fa”, ha raccontato Jenna Bush, una delle gemelle dell’ex presidente degli Stati Uniti George W. “È entrato un assistente e ci ha chiesto di fare silenzio: era in corso una telefonata importante. Poi abbiamo sentito il rumore di passi concitati e subito dopo un elicottero. Ci hanno detto che l’intervista era rimandata perché il principe doveva correre al capezzale della regina…”. Elisabetta spira poco dopo. Non è chiaro se Carlo e la secondogenita Anna, i primi a raggiungere il capezzale della madre sovrana, siano riusciti a vederla o a parlare con lei prima che morisse. Così come non è chiaro se la regina abbia ricevuto l’estrema unzione. Mai confermata né corroborata la nebulosa ipotesi, circolata soprattutto in Italia e per nulla nel Regno Unito, di una caduta.
Secondo Andrew Morton, biografo di Diana e autore del recente “The Queen”, il Palazzo ha nascosto le vere condizioni di salute di Elisabetta: “Sono sicuro di questo. Ma delle reali cause di decesso non ve ne sarà traccia, nemmeno nel certificato di morte”, ha detto l’autore a Repubblica. “A Filippo, come causa della scomparsa, venne scritto “vecchiaia”. Credo che accadrà lo stesso con Elisabetta, nonostante tutto. Eppure, avevamo avuto segnali allarmanti durante il Giubileo di Platino. Ma la regina, nonostante la malattia, fino all’ultimo ha servito la nazione e due giorni prima di morire ha incontrato la prima ministra Truss».