Lo slittamento del discorso di Putin, che secondo le anticipazioni riguarderebbe i referendum per l’annessione alla Russia di territori occupati nel Donbass e nel Sud dell’Ucraina, ha creato grande attesa e innescato inevitabilmente una serie di speculazioni e tentativi di interpretazione su quanto stia accadendo in queste ore al Cremlino. Secondo i media russi, il leader dovrebbe parlare domani mattina. Il presidente turco Erdogan in un’intervista si è detto convinto che il presidente Putin “sia disposto a porre la fine alla guerra al più presto possibile”, ma a Mosca la Duma ha appena votato pene più severe contro i renitenti alla leva. Secondo alcuni analisti il discorso di Putin potrebbe servire proprio ad annunciare una mobilitazione parziale alla luce della controffensiva ucraina e del conseguente ripiegamento dell’esercito russo in difficoltà, riporta il sito del Guardian. Intanto l’alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Josep Borrell, minaccia nuove sanzioni contro Mosca. “La Ue condanna fermamente i piani per referendum illegali che vanno contro le autorità legali e democratiche dell’Ucraina e sono una violazione dell’indipendenza, sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina in flagrante violazione del diritto internazionale”. I risultati di questi referendum saranno considerati “nulli” e mai riconosciuti dalla Ue e dai suoi Stati membri, ha aggiunto Borrell. “La Russia, i suoi leader e tutti quelli che sono coinvolti in questi referendum e altre violazioni dei diritti in Ucraina saranno responsabili e si prenderanno in considerazioni altre misure ristrettive contro la Russia”.
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Zelensky: grazie Occidente per il sostegno contro i referendum
“Ringrazio tutti gli amici e i partner dell’Ucraina per la loro massiccia e ferma condanna delle intenzioni della Russia di organizzare un altro pseudo-referendum” nei territori occupati. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel consueto videomessaggio serale.