Covid Italia, bollettino del 26 settembre: 10.008 nuovi casi e 32 morti

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Sono 10.008 i nuovi casi di coronavirus e 32 i morti in 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute sulla situazione del contagio. I tamponi processati sono 65.697 che fanno rilevare un tasso di positività pari al 15,2%. Aumentano i pazienti in terapia intensiva, 130 in totale e 5 in più di ieri e i ricoveri (+140) che arrivano a 3.461.

Tutti i grafici e le mappe sull’epidemia

Gimbe: “Covid c’è ancora, tutto dipenderà da varianti e vaccini”

“Attenzione perché il Covid c’è ancora, l’evoluzione dipenderà da varianti e vaccini”. Lo ha detto Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe che ha chiesto “al nuovo governo investimenti sul Servizio sanitario nazionale che è un malato cronico con patologie multiple”. In merito all’andamento dell’epidemia in Italia, Cartabellotta ha sottolineato che “il piccolo aumento dei casi che c’è stato ha riguardato le fasce in età scolare. Attenzione perché il Covid esiste ancora, va sempre tenuta alta l’attenzione. L’evoluzione dipenderà dalle varianti e dalla percentuale di fragili che andranno a vaccinarsi. È molto difficile dire in quale direzione si andrà”. 

Indice di contagio Rt ha superato 1: oltrepassata la soglia epidemica

L’indice di contagio Rt dell’epidemia di Covid-19 in Italia ha superato 1. Lo indicano i gruppi di ricerca che calcolano gli indici equivalenti all’Rt elaborato dall’Istituto Superiore di Sanità, ma con tecniche che permettono di avere valori più aggiornati. La progressiva risalita dell’indice di contagio Rt osservata nelle ultime settimane in Italia, ha portato ora il valore al di sopra della soglia epidemica di 1. I fisici, epidemiologici e statistici del sito CovidTrends indicano che l’indice equivalente all’Rt, chiamato Covindex, è attualmente pari a 1,2; il sito CovidStat dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) indica il valore 1.04 (intermedio fra 1.08 e 1.00).

Pregliasco: “Stop a mascherine sui mezzi, la situazione lo permette”

Stop alle mascherine sui mezzi di trasporto pubblici dal 30 settembre? “Ad oggi la situazione ce lo permette. E, come posso constatare anche per esperienza personale sui treni, c’è ormai molta insofferenza, non adesione all’obbligo e difficoltà a farlo rispettare”. Così il virologo Fabrizio Pregliasco, docente di Igiene all’Università Statale di Milano, commenta all’Adnkronos Salute la possibilità che l’obbligo di mascherina su treni e autobus, in scadenza a fine settembre, non venga prorogato, sottolineando però la necessità di continuare a monitorare con attenzione il quadro epidemiologico e, in caso di peggioramento, eventualmente ripristinare misure restrittive. Al momento, secondo l’esperto, “c’è una percezione un pò eccessiva di tranquillità, mentre in realtà l’incidenza torna a salire – rileva – e questo ce l’aspettavamo assolutamente. Vedremo come sarà la situazione, spero che si tratti di un’onda di risalita e non di una ondata in termini quantitativi e soprattutto di effetti sul servizio sanitario”.

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