Covid Italia, bollettino del 28 settembre: 36.632 nuovi casi e 48 decessi

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Nelle ultime 24 ore si sono registrati  36.632 nuovi casi e 48 decessi. Inaumento ricoveri (+62) e intensive (+11); tasso di positività stabile al 18,4%.

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Fiaso: “+5,6% ricoveri pazienti positivi in ospedale per altre cause”

Si ferma la discesa dei ricoveri Covid. Dopo due mesi di calo progressivo dei pazienti presenti negli ospedali, nell’ultima settimana la variazione del numero dei ricoverati torna ad avere segno positivo. Nella rilevazione del 27 settembre relativa agli ospedali sentinella aderenti alla rete di Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere) si registra un “lieve aumento pari al 5,6%”. Si tratta, tuttavia, spiegano dalla federazione, “di un incremento relativo ai soli reparti ordinari ed è interamente a carico dei pazienti con Covid, cioè coloro che non hanno sviluppato sintomi respiratori ma sono arrivati in ospedale per curare altre patologie e sono stati trovati incidentalmente positivi al tampone”.

Lopalco: “Insensato tampone preventivo per visite Rsa”

“Siamo in una fase in cui è possibile tornare alla normalità per le visite agli anziani nelle Rsa, così come negli ospedali e nei luoghi d’assistenza”, spazi in cui è ancora obbligatoria la mascherina e il tampone per accedere. “Bisogna smettere di fare i test ‘preventivi’ senza indicazioni, a prescindere dalla presenza di sintomi”. A chiederlo, in un’intervista all’Adnkronos Salute, l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’Università del Salento, alla vigilia della Giornata internazionale delle persone anziane. “E’ il momento di lasciar visitare i cari, ospiti delle Rsa, in un clima di normalità – sottolinea – comportandosi esattamente come si farebbe a casa: precauzioni sì, ma senza esasperazioni”.

Esperti, vaccini per evitare ‘tempesta perfetta’ Covid-influenza

Con la pandemia gestita ma non ancora superata e le restrizioni per il Covid allentate, il prossimo inverno, con l’ondata di virus influenzali in arrivo rischia di trasformarsi in una “tempesta perfetta” se non si lavora per una campagna vaccinale che copra il maggior numero possibile di popolazione, in particolare i pazienti fragili. È questo uno dei messaggi lanciati nel corso dell’incontro “La vaccinazione: strumento di tutela per i pazienti fragili”, che si è svolto a Roma presso la sede della Regione Lazio.

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