Elezioni 2022, Calenda: “Il governo? Dura poco, c’è una tempesta perfetta in arrivo”

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Va avanti il “toto nomine” e proseguono anche gli incontri di Giorgia Meloni, che ieri ha visto Antonio Tajani in via della Scrofa. Oggi, in programma la leader di Fratelli d’Italia ha nuovi faccia a faccia con altri esponenti della maggioranza e del suo partito, per lavorare al mosaico della composizione di una possibile squadra di governo da sottoporre al presidente Sergio Mattarella quando, dopo l’elezione dei presidenti delle Camere e la formazione dei gruppi parlamentari, avranno inizio le consultazioni al Quirinale. Sempre oggi l’Aula di Montecitorio riapre le porte, seppure per una mera formalità. Viene infatti annunciata all’Assemblea la presentazione alla Camera del decreto legge Aiuti ter che è stato varato dal governo Draghi lo scorso 23 settembre. Il primo a parlare stamattina, a Radio Anch’io, è stato il leader di Azione Carlo Calenda: ” Questo governo – ha detto – durerà massimo sei mesi”. Ieri, insieme a Matteo Renzi, c’è stata un’apertura nei confronti del governo Meloni: il terzo polo sarà all’opposizione, ha assicurato il capo di Iv, “voteremo contro la fiducia” ma se Meloni “chiederà un tavolo per fare insieme le riforme costituzionali, noi ci saremo”.

10:13

Santoro: “Non ho votato, è stata la prima volta in vita mia”

“Non ho votato, faccio parte di quella parte della società che non ha votato. È la prima volta in vita mia, e per uno come me che ha il voto stampato come un tatuaggio sulla pelle è stata una sofferenza indicibile”, confessa Michele Santoro, ospite di “Facciamo finta che”, il programma di Maurizio Costanzo e Carlotta Quadri in onda su R101 dove ha presentato il suo ultimo libro “Non nel mio nome”.

09:32

Lepore, sindaco di Bologna: “Rinviare il congresso del Pd e creare una costituente”

Meglio rinviare il congresso e ascoltare i delusi. Lo dice il sindaco di Bologna, Matteo Lepore in un’intervista al dorso locale di Repubblica, dove parla della crisi del suo partito, il Pd. “Propongo di creare una costituente del nuovo Pd con sindaci e leader del terzo settore, non sia dato mandato a un gruppo ristretto di capicorrente o a un caminetto di fare subito primarie e congresso”. Secondo il primo cittadino il voto “ci dice che alcuni partiti hanno trovato la loro strada, quello che una volta si sarebbe chiamato il loro blocco sociale. Il centrodestra ha dimostrato di averlo. I 5 Stelle lo hanno individuato molto bene. E persino Calenda e Renzi in alcune aree hanno saputo a chi parlare”.

(eikon)

09:12

Orfini (Pd): “Fare il congresso il prossimo anno è tardi”

“In questa campagna elettorale non ho trovato uno che fosse felice di votarci. Quando ci fu la campagna elettorale con Veltroni perdemmo, però c’erano passione ed entusiasmo. E’ tardi fare il congresso il prossimo anno e bisogna coinvolgere i nostri iscritti in questa discussione. Io segretario? Se andiamo avanti a due candidature al giorno, fra poco avremo più candidati che elettori. Io ho fatto 5 anni il presidente del Pd e 2 volte il segretario reggente, ho già avuto questo onore”. Lo afferma Matteo Orfini (Pd), ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus.”Dobbiamo ridefinire la missione del Pd. Negli ultimi anni ci siamo dedicati solo a fare alleanze. Questo significa delegare la propria identità agli altri. Le alleanze si dovrebbero fare in base alla propria identità. Se noi adesso facessimo un congresso di questo tipo saremmo matti perché significherebbe che la polarizzazione sarebbe tra Calenda e Conte. Dobbiamo invece recuperare l’idea originaria del Pd, qualcosa che rifondi la funzione del Pd e forse anche la sua forma organizzativa. Noi dovremmo tornare ad essere un partito che sa cosa vuole, che ha l’ambizione di governare il Paese vincendo le elezioni, che quando serve sappia fare l’opposizione, ma soprattutto che sia in grado di generare un pò di entusiasmo”, conclude.

09:06

Calenda:” Sulle riforme ci saremo. Ma prima ci sono cose più importanti da fare”

“Se il governo andrà verso il monocameralismo io sono d’accordo. Sul presidenzialismo no, in un Paese super conflittuale l’unico punto di riferimento è il presidente della Repubblica, se politicizziamo anche quello è un macello”. Lo ha detto Carlo Calenda a Radio Anch’io a proposito delle riforme condivise con la nuova maggioranza. “Ma ci sono cose più rapide da fare, come escludere dai pareri energetici le Soprintendenze, le Regioni che si intromettono ogni volta. Questo è più importante e utile, noi ci saremo a discutere”, ha aggiunto il leader di Azione.

(ansa)

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