Inter-Roma 1-2: Dybala e Smalling firmano il colpo dei giallorossi

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MILANO – La Roma che vince nel San Siro interista è una spaccatura nel campionato, ha divaricato una faglia che separa chi sta di là e chi sta di qua. L’Inter sta di là, come se a portarla via fosse una lenta deriva della quale non ha piena contezza: non gioca nemmeno male, fa anche delle cose buone, sul piano di una giustizia teorica non avrebbe meritato di perdere (e magari avrebbe vinto se la punizione di ?alhanoglu del 18′ st non si fosse stampata sul palo), ha una trama, e delle idee e anche l’indulgenza del pubblico, che a fine partita ha applaudito senza remore la squadra, ma nel calcio spesso il quadro generale è ingannevole, perché le partite sono una somma di piccole cose che l’Inter non sa addizionare mentre la Roma le ha agganciate una all’altra a farne catena. La Roma è una squadra padrona di se stessa e l’Inter no: è questo che ha scritto il risultato e operato la spaccatura. I giallorossi stanno di qua, dalla parte di quelli che fissano l’orizzonte. Con le squadre di tal risma (Lazio, Milan, Udinese e adesso i ragazzi di Mourinho), Inzaghi ha perso sempre: è l’unico tipo di coerenza che in questo momento gli si può riconoscere.

<<La cronaca della gara>>

È stata una sfida di difetti e magie, come il gol che Dimarco ha segnato con la parte più inutile del suo corpo, il piede destro (assist in verticale di Barella e intelligente giocata in controtempo dell’esterno) o quello che Dybala ha firmato col il suo prezioso mancino, in démi-volée su cross di Spinazzola (ma che fiacchezza i due portieri, in entrambe le circostanze). Gli errori però la Roma ha saputo regolarli meglio, non se n’è fatta contagiare e soprattutto ha trattato ogni pallone come se fosse l’ultimo: è in questo che è stata padrona di sé, nella lucidità di non perdere mai i riferimenti e nel credersi meglio di quanto in realtà fosse. Festeggiando l’1-1, arrivato dopo un lungo periodo di supremazia nerazzurra, Mancini ha detto ai compagni: “Dai, siamo più forti noi”. Ha cominciato a vincere in quel momento. “Non ero solo io a dirlo”, spiegherà alla fine il difensore, “è che proprio ci sentivamo superiori”.

Le pagelle di Inter-Roma: Dimarco l’unica luce nerazzurra, Zaniolo più corsa che gioco

Franco Vanni

01 Ottobre 2022

Ecco il grande difetto dell’Inter, far sentire superiore una squadra che stava costringendo alla difensiva, che metteva in difficoltà con la posizione avanzatissima di Dumfries e Dimarco e con i cambi stretti tra Barella, ?alhanoglu, Lautaro e Dzeko. Ma i nerazzurri hanno continue soluzioni di continuità ed è per questo che non mettono soggezione. Manca loro resistenza e anche quel pizzico di convinzione che rende leggerissimi palloni pesantissimi. Al gol di Dybala (agevolato da un macroscopico errore di posizione di Bastoni) ha reagito a fatica. Quando ha superato lo stordimento, ha trovato un palo di ?alhanoglu e un tiro impreciso di centimetri di Asllani, ed è lì che ha preso il 2-1 da Smalling, di testa su punzone di Pellegrini, svettante su una difesa che in queste situazioni ha sempre un riflesso rallentato.

Inter, Inzaghi: “La migliore partita della stagione, sconfitta immeritata”

01 Ottobre 2022

Nel frattempo la Roma aveva finalmente smesso di buttare solo palloni lunghi al finto centravanti Zaniolo (erano il piano di base o un bene rifugio?) cominciando a giocare sullo stretto, a guadagnare metro su metro e infine a vincere un partita senza aver praticamente aver mai messo piede nell’area di rigore avversaria, anche se alla fine i giallorossi hanno tirato in porta più dei nerazzurri (3-2), dato che tuttavia segnala la pochezza tecnica generale della partita. Inzaghi, sempre accusato di praticare sostituzioni scontate, stavolta ha buttato nelle mischia il 17enne argentino Carboni e ha giocato gli ultimi con il 4-3-3, inutilmente. “È stata la miglior partite della stagione” dirà, e a ripensarci questo è molto preoccupante. Solo una volta, undici anni fa, l’Inter aveva perso 4 delle prime 8 partite e nessuno ha mai vinto lo scudetto dopo una partenza così. Chi perde senza giocare malaccio ha un male subdolo, e di solito non sa come guarirlo.

Roma, Mancini: “Abbiamo dimostrato di essere più forti dell’Inter”

01 Ottobre 2022

Inter-Roma 1-2 (1-1).Inter (3-5-2): Handanovic; Skriniar, Acerbi, Bastoni (36′ st Gosens); Dumfries (36′ st Bellanova), Barella, Asllani (33′ st Mkhitaryan), Calhanoglu (33′ st Correa), Dimarco (43′ st V.Carboni); Dzeko, Lautaro All.: S. Inzaghi.Roma (3-4-2-1): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Celik, Cristante, Matic, Spinazzola; Pellegrini (36′ st Camara), Zaniolo (41′ st Belotti), Dybala (14′ st Abraham) All.: Foti (Mourinho squalificato).Arbitro: Massa di Imperia.Reti: nel pt 30′ Dimarco, 39′ Dybala; nel st 30′ Smalling.Angoli: 5 a 1 per l’Inter.Recupero: 1′ e 5′.Ammoniti: Barella, Zaniolo e Correa per comportamento non regolamentare, Gosens, Asllani, Mancini e Smalling per gioco falloso.Spettatori: 75.389.

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