Superbonus rivisto e tagliato, ecco come potrebbe cambiare con il governo Meloni

Read More

ROMA – Il Superbonus 110% sarà rivisto. Fermo restando le situazioni in essere, la maxi deduzione per chi ristruttura casa e la rende efficiente da un punto di vista energetico potrebbe calare prima di quanto previsto già dalla normativa, ad esempio al 60-70%. Ma restando su questo livello per più anni. Oppure diversificato tra prima e seconda casa. O ancora in base al reddito del beneficiario.

Superbonus, foto e certificazione del direttore lavori: ecco la documentazione per attestare di aver fatto il 30% dei lavori

di Antonella Donati

28 Settembre 2022

La revisione del Superbonus

In ogni caso una “revisione” ci sarà. Il governo di centrodestra l’aveva promesso nel programma elettorale: “Salvaguardia delle situazioni in essere e riordino e armonizzazione degli incentivi”. Così la leader di FdI Giorgia Meloni: “Il Superbonus nasceva da un obiettivo nobile. Ma la norma, come spesso accade, era scritta male e applicata peggio”. In ogni caso la sua attenzione sarà anche per le aziende “lasciate in ginocchio” dalla stretta Draghi, solo perché “avevano fatto il loro lavoro e seguito le indicazioni dello Stato”. Gli “esodati del 110%”, li chiama Meloni.

Recuperare risorse

Il Superbonus, come pure il Reddito di cittadinanza, è una misura bandiera del M5S. Entrambe molto costose. Entrambe entrate nel mirino soprattutto di FdI, per logica politica ma anche per convenienza di bilancio così da recuperare risorse aggiuntive per coprire altre misure identitarie care al centrodestra, come Quota 41 e Flat tax. Per i condomini c’è tempo fino a tutto il 2023 per sfruttare il Superbonus 110%, mentre gli interventi agevolati sui villini finiscono quest’anno per chi ha effettuato almeno il 30% dei lavori entro settembre.

I crediti fiscali orfani del Superbonus: ecco come si stanno muovendo le banche

di Carlotta Scozzari

26 Settembre 2022

L’ipotesi di un bonus edilizio unico

L’idea del centrodestra è andare verso il bonus unico. E quindi semplificare e unificare le aliquote dei vari bonus edilizi (oggi si arriva fino al 50%), scegliendone una tra il 65 e il 70%. Confedilizia non sarebbe ostile al riordino. Anche Forza Italia che spinge per un intervento subito, nella prima legge di bilancio. Lega più cauta. Il calendario delle agevolazioni potrebbe dunque essere stravolto già a partire dal 2023. Con una clausola di salvaguardia per tutte le pratiche già autorizzate. 

Related articles

You may also be interested in

Headline

Never Miss A Story

Get our Weekly recap with the latest news, articles and resources.
Cookie policy

We use our own and third party cookies to allow us to understand how the site is used and to support our marketing campaigns.