Biden: “Il nuovo attacco su Kiev un crimine di guerra”. E promette la contraerea a Zelensky

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New York – “Gli Stati Uniti condannano fermamente gli attacchi missilistici della Russia in Ucraina. Non fanno altro che rafforzare il nostro impegno a stare col suo popolo per tutto il tempo necessario”. Se l’obiettivo di Putin era intimidire l’Occidente, con la rappresaglia scatenata per punire l’attacco al ponte in Crimea, questa risposta del presidente Biden conferma che ha raggiunto l’effetto opposto. E se prima di questa ultima strage circolavano voci di un richiamo alla responsabilità per Zelensky, ora diventa assai più difficile negargli le armi per la difesa aerea e i missili a lunga gittata che chiede da tempo. I canali per cercare una soluzione diplomatica restano aperti, come dimostra la proposta del leader turco Erdogan di incontrare Putin ad Astana, ma la reazione sproporzionata di Mosca viene letta come un ennesimo segno delle difficoltà in cui si trova, confermando come sia il Cremlino a chiudere la porta alla pace.

Biden ha pubblicato questa risposta scritta: “Gli Stati Uniti condannano fermamente gli attacchi missilistici della Russia in Ucraina, inclusa Kiev. Hanno ucciso e ferito civili, e distrutto obiettivi senza scopo militare. Dimostrano ancora una volta l’assoluta brutalità della guerra illegale di Putin al popolo ucraino. Questi attacchi non fanno che rafforzare ulteriormente il nostro impegno a stare con esso per tutto il tempo necessario. Insieme ai nostri alleati e partner, continueremo a imporre costi alla Russia per la sua aggressione, a ritenere Putin e la Russia responsabili delle sue atrocità e crimini di guerra, e forniremo il supporto necessario alle forze ucraine per difendere il proprio paese e la loro libertà”. Da notare il riferimento esplicito ai “crimini di guerra”. Il testo quindi conclude con un appello: “Chiediamo ancora una volta alla Russia di porre fine immediatamente a questa aggressione non provocata e rimuovere le sue truppe dall’Ucraina”.

Poco prima il segretario di Stato Blinken aveva pubblicato un commento simile, mentre l’ambasciatrice Bridget Brink incontrava Zelensky. Significativa anche la reazione del senatore Durbin, molto vicino a Biden: “La blitzkrieg di Hitler contro gli innocenti britannici rafforzò la loro risolutezza. Il massiccio attacco di Putin contro gli ucraini innocenti farà altrettanto”.

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Sulla stessa linea si è messo l’Alto rappresentate Ue per la politica estera Borrell, denunciando che “la presa di mira indiscriminata di civili è vietata dal diritto umanitario internazionale e costituisce crimini di guerra”. Il segretario generale dell’Onu Guterres ha condannato un’azione che “costituisce un’altra escalation inaccettabile”, proprio mentre l’Assemblea Generale discuteva la risoluzione con cui domani dovrebbe dichiarare illegali le annessioni dei territori ucraini decise da Putin. Cina e India, pur restando sempre prudenti, hanno sollecitato cautela. Pechino ha chiesto negoziati: “Speriamo che la situazione segua una de-escalation appena possibile”. Nuova Delhi ha aggiunto un appello alla calma: “L’India è profondamente preoccupata per l’escalation del conflitto, inclusa la presa di mira di infrastrutture e la morte di civili”.

Il presidente francese Macron ha sentito Zelensky, ha detto che la rappresaglia di Putin “cambia profondamente la natura della guerra”, e ha promesso nuove armi. La Germania spinge per accelerare la consegna delle difese anti aeree a Kiev. Gli americani hanno già promesso a Kiev due National Advanced Surface to Air Missile System della Raytheon entro novembre, per abbattere missili, droni ed elicotteri, e ne hanno ordinati altri sei.

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Le consegne dei Nasams ora potrebbero accelerare, mentre diventerà più difficile resistere alle richieste di Kiev di ricevere i missili con gittata da 300 chilometri Atacms, che Mosca considera una linea rossa invalicabile perché possono colpire proprio le sue basi in Crimea e il territorio nazionale. “La difesa aerea è la priorità numero uno”, ha detto Zelensky in un colloquio telefonico con Biden. Oggi la Germania ospiterà un vertice virtuale dei G7 a cui parteciperà anche Zelensky, mentre nelle stesse ore il capo del Pentagono Austin incontrerà i colleghi della Nato a Bruxelles. Questi saranno i due momenti centrali per fare il punto politico sulla guerra, e decidere le prossime iniziative militari.

Sul piano diplomatico l’iniziativa più rilevante è stata quella del leader turco Erdogan, che questa settimana ha in programma una visita ad Astana, nel Kazakhstan, dove punta a vedere Putin per discutere il possibile formato di colloqui con l’Ucraina e l’Occidente. Gli Usa non sono contrari, visto che aveva già mediato l’accordo sul grano, anche se i dettagli mancano. Prima però è necessario che il Cremlino dimostri interesse per la pace

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