Una Juventus mai veramente in partita esce con le ossa rotte e tanti nuovi dubbi dalla trasferta di Champions contro il Maccabi Haifa: battuti 2-0, doppietta di Atzili, i bianconeri sono apparsi appannati, privi di idee e non sono mai riusciti a impensierire davvero i padroni di casa. In più perdono Di Maria per infortunio, e questa in un momento così difficile è una tegola che per Allegri può essere fatale. Nel gruppo H ora si mette malissimo per la Juve, con tre sconfitte su quattro gare e solo 3 punti, con Benfica e Psg in fuga. Solo la matematica tiene in piedi i bianconeri.
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Allegri sceglie il tridente Cuadrado, Di Maria, Vlahovic, lasciando in panchina Milik. La Juventus parte più forte, con Di Maria che già al 2′ si presenta nell’area avversaria ma viene circondato e bloccato. Al 4′ è però Pierrot ad arrivare al tiro ravvicinato di testa, Szczesny si oppone non senza difficoltà. Il Maccabi prende coraggio e inizia a chiudere la Juve nella sua area: al 7′ è Atzili a sbloccare con un colpo di testa angolato sul quale il portiere bianconero arriva ma non può far altro che trascinarsi il pallone in rete. Per la Juve è subito in salita. I padroni di casa sono galvanizzati dal gol e continuano a premere, al 12′ è Chery a colpire la traversa su punizione. Poco dopo Atzili lascia partire un tiro da fuori che Szczesny devia in corner a fatica, la Juve è in grande difficoltà. I bianconeri, per l’occasione scesi in campo con la divisa lilla, faticano a uscire dalla loro metà campo. Al 22′ arriva un’ulteriore doccia fredda: Di Maria durante uno scatto sente dolore alla coscia e si ferma. Allegri è costretto a sostituirlo e inserisce Milik. Al 35′ è di nuovo Atzili a sfiorare la rete, facendo la barba al palo con un sinistro da centro area. È il preludio al raddoppio, firmato ancora da Atzili al 42′, con un bel sinistro a giro sotto l’incrocio. Per la Juve è notte fonda. Al 45′ ci prova Vlahovic con un gran colpo di testa ma Cohen si oppone bene e si va al riposo sul 2-0.
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dal nostro inviato Emanuele Gamba
Nella ripresa Allegri mette in campo Kostic e Locatelli al posto di McKennie e Paredes per provare a cambiare l’inerzia della gara, in particolare a centrocampo dove nella prima frazione i padroni di casa hanno sovrastato i bianconeri. La Juve parte bene e al 54′ Rugani supera di testa la difesa avversaria e indirizza la palla nel sette di sinistra. Il colpo di testa non è però potente e il portiere devia in angolo. La Juve ora preme ma rischia molto sulle ripartenze del Maccabi, come al 62′ quando David arriva al tiro ma non inquadra la porta. Al 67′ Cuadrado va a terra dopo un contatto in area, ma l’arbitro fa subito segno di proseguire. Un minuto dopo Allegri tenta anche la carta Kean per cercare il gol, ma il Maccabi continua a controllare senza eccessive difficoltà. La difesa si muove con ordine e non lascia spiragli, solo al 81′ Cuadrado riesce ad arrivare al tiro ma il portiere respinge. Un minuto dopo tiro da lontano di Milik ma Cohen blocca in presa. La Juve non trova soluzioni convincenti mentre si avvicina la fine di un match che è davvero l’ennesima doccia fredda sulle aspirazioni bianconere: una squadra senza idee e per lunghi tratti senza gioco, che lascia Haifa con nuovi pesanti dubbi sul futuro e il rischio di perdere l’unico che può accendere una luce, Di Maria, uscito con il volto dolorante tenendosi la coscia.
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