Colesterolo, Aifa approva primo farmaco biologico con due somministrazioni l’anno

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Due sole somministrazioni all’anno sono sufficienti per ridurre in modo efficace e duraturo il colesterolo Ldl. Un risultato possibile grazie al meccanismo d’azione della prima terapia a base di un piccolo Rna interferente (siRNA) che agisce aumentando la capacità del fegato di assorbire il colesterolo Ldl, quello ‘cattivo’, che può mettere seriamente a rischio la salute cardiovascolare.

In Italia, ogni anno, per malattie cardiovascolari muoiono più 224.000 persone: di queste, poco meno di 50.000 sono imputabili al mancato controllo del colesterolo. Il nuovo farmaco ha appena ricevuto la rimborsabilità da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco con l’indicazione per adulti con ipercolesterolemia primaria (eterozigote familiare e non familiare) o dislipidemia mista.

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Colesterolo e rischio cardiovascolare

Il colesterolo Ldl è considerato il principale fattore di rischio modificabile per la riduzione del rischio cardiovascolare. Sono ormai tantissimi gli studi scientifici che evidenziano la correlazione diretta tra colesterolo Ldl e la malattia cardiovascolare aterosclerotica provocata proprio da un eccesso di colesterolo ‘cattivo’ nel sangue che, aderendo alle pareti interne delle arterie, porta all’accumulo di depositi di grasso (ateroma o placca aterosclerotica) e rende più difficile il passaggio del sangue. Spesso i pazienti non presentano una sintomatologia specifica e, quindi, sono inconsapevoli del rischio di sviluppare questa pericolosa condizione.

Per 8 pazienti su 10 Ldl troppo alto

Nonostante sia il fattore di rischio cardiovascolare più facilmente modificabile, purtroppo ottenere una riduzione efficace e sostenuta nel tempo dei livelli di colesterolo Ldl è ancora una sfida, tanto che 8 pazienti su 10 ad alto rischio non sono in grado di ridurre il loro valore ai livelli raccomandati.

“Sappiamo che le malattie cardiovascolari restano la principale causa di morte nel mondo e provocano più decessi di tutti i tumori messi insieme”, dichiara Emanuela Folco, Fondazione Italiana per il Cuore. “Per fortuna, sappiamo anche che è possibile prevenire l’80% degli eventi cardiovascolari con un’adeguata azione di prevenzione, favorendo la consapevolezza dei reali fattori di rischio modificabili da tenere sotto controllo, e ottimizzando la presa in carico del paziente con percorsi che facilitino l’aderenza del paziente”.

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Un nuovo approccio terapeutico

I livelli di colesterolo nel sangue possono essere abbassati in prima battuta con la dieta e l’attività fisica. Ma quando questi correttivi apportati allo stile di vita non bastano, la terapia farmacologica diventa inevitabile.

Diverse le opportunità a disposizione: dalle classiche statine, alle combinazioni di statine con un inibitore selettivo dell’assorbimento intestinale del colesterolo, fino agli anticorpi monoclonali (da usare soltanto in casi gravi e selezionati) ed oggi a questa nuova terapia biologica, inclisiran, a base di small-interfering RNA (siRNA) per la riduzione del colesterolo Ldl che rappresenta un nuovo approccio alla gestione dei pazienti con ipercolesterolemia.

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“Questa molecola è capostipite di una nuova classe di farmaci altamente innovativi che mirano direttamente alla radice della malattia aterosclerotica piuttosto che ai suoi sintomi, grazie a un meccanismo d’azione che permette di ridurre i livelli di colesterolo Ldl non solo in maniera efficace, ma anche sostenuta nel tempo. Un passo in avanti importante per raggiungere in un numero sempre più ampio di pazienti, il goal terapeutico raccomandato dalle nuove linee guida europee”, dichiara Pasquale Perrone Filardi, presidente eletto della Società Italiana di Cardiologia (Sic).

Il ruolo dell’Rna messagero

Ma come funziona esattamente il nuovo farmaco? “Il suo meccanismo d’azione è molto innovativo poiché rientra nella classe degli agenti terapeutici RNAi (RNA interference), farmaci che silenziano gli Rna messaggeri (mRNA)”, spiega Furio Colivicchi, presidente dell’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (Anmco). “Si tratta di un piccolo Rna interferente (siRNA) a doppio filamento con un’elevata affinità per il fegato, all’interno del quale riduce i livelli di una proteina chiamata PCSK9, coinvolta nel metabolismo del colesterolo. Questo meccanismo aumenta la capacità del fegato di assorbire il colesterolo LDL e porta di conseguenza a una riduzione dei livelli di colesterolo Ldl presente nel sangue”.

Per chi è indicato

In Italia il nuovo farmaco è indicato, in aggiunta alla dieta, in associazione a una statina o una statina con altre terapie ipolipemizzanti orali in pazienti non in grado di raggiungere gli obiettivi per l’Ldl con la dose massima tollerata di una statina, oppure in monoterapia o in associazione ad altre terapie ipolipemizzanti in pazienti intolleranti alle statine o per i quali una statina è controindicata.

Ma c’è un’altra caratteristica che rende il nuovo farmaco interessante sia per i medici che per i pazienti: la sua modalità di somministrazione che prevede soltanto due iniezioni all’anno, per via sottocutanea.

Come si somministra

Dopo la prima iniezione, la dose successiva viene somministrata a distanza di 3 mesi e in seguito ogni 6 mesi. Il farmaco è prescrivibile dallo specialista e la sua somministrazione viene effettuata da un operatore sanitario.

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“Si tratta di un’innovazione terapeutica importante anche perché il paziente non può fare da solo l’iniezione che va da un operatore sanitario in occasione della visita di controllo: questo ci garantisce che il paziente sia aderente alla terapia”, dichiara Colivicchi che aggiunge. “Questo nuovo farmaco è molto pratico da utilizzare anche rispetto agli anticorpi monoclonali che devono essere ritirati ogni 2-3 mesi presso la farmacia ospedaliera e che vanno conservati garantendo la catena del freddo perché si tratta di farmaci termolabili. Con questo nuovo farmaco non ci sono problemi di questo tipo e questo facilita la vita del paziente”.

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