TORINO – La Juve deve ascoltato attentamente la voce di Ligabue che, diffusa dagli altoparlanti prima che il derby cominciasse, cantava “non si può perdere sempre” (il brano è il classico Urlando contro il cielo, di Ligabue/Agnelli/Allegri, dirige l’orchestra il maestro Dusan Vlahovic). Seguendo la profezia, più che altro una speranza dopo gli inquietanti chiari di luna tra San Siro e Haifa, i bianconeri hanno finalmente capito che la carne dura va masticata a lungo e con calma, e poi mandata giù. Prima vittoria della stagione in trasferta (non accadeva da fine aprile), e stavolta conta anche il modo: non bellezza ma fatica, un duro e continuo lavoro, la lastra da battere col martello per piegarla in una forma accettabile. Che poi quella lamiera fosse sottile come una scatoletta d’acciughe – questo è stato il Torino – non diminuisce la portata di un successo che, semplicemente, la Juve non poteva non ottenere.
Dopo le umiliazioni contro Milan e Maccabi, qualcosa si doveva cambiare. E Vlahovic ha cambiato parrucchiere. Presentatosi in campo con meches bionde che devono avere ingolosito molto Pogba e McKennie, compagni con la chioma multicolor, il serbo ha mutato anche la tinta del suo umore, non più nero come la notte ma rischiarato dalla pazienza. E dopo averci provato in diversi modi, dopo essere stato imprigionato ancora dal suo demone nervosetto, dopo essere andato a sbattere contro le lunghe mani dello zio Vanja (così sta scritto, alla Cechov, sulla maglia del portiere Milinkovic-Savic), dopo avere preso a calci l’erba in irrisolvibili scatti d’ira, il biondino ci ha messo la zampa e con quel guizzo ha ridato alla Juve l’ossigeno e il sorriso. Mancava un quarto d’ora alla fine: sponda di Danilo, unghiata di Vlahovic. Anche Ligabue avrà lungamente annuito, così come il ct serbo Stojkovic in tribuna, che giocatore sublime fu costui.
Juventus, Allegri: “Ritiro finito, si torna a casa, E’ il primo passo verso la risalita”
Nel primo tempo è stato il derby più brutto dai tempi di Neanderthal, nessuno che tirasse in porta nemmeno per sbaglio. Poi la Juve ha arretrato il baricentro ma esteso la pericolosità. Agile nel contropiede, sebbene Kean abbia qualcosa di personale col pallone, forse un conflitto irrisolto dall’infanzia, la squadra di Allegri ha raccolto ogni briciola dal tavolo, ogni avanzo, senza mai fare la schizzinosa e impegnando più volte lo zio Vanja, alla fine il migliore in campo. Se la Juve ha carburato lentamente, vincendo la paura e i limiti tecnici, compresi i vuoti di una formazione che ha tolto di mezzo all’inizio Bonucci e Milik, il Toro ha soltanto fatto girare il pallone. Si è capito perché finora abbia segnato appena otto gol: trattasi, semplicemente, di una squadra senza attacco.
Le pagelle di Torino-Juventus: Vlasic evanescente, Kostic confeziona assist
di Domenico Marchese
Per la Juventus è una vittoria come lo sgabello per quei bambini che non arrivano al tavolo, e venerdì contro l’Empoli in casa avrà un’altra occasione per mettersi composta, più all’altezza delle altre. Dentro un derby che ha incredibilmente mostrato casacche classiche, granata contro bianconeri senza strani estri creativi, e che al fischio d’inizio proponeva soltanto due giocatori italiani su 22 (Locatelli e Kean, e nessuno nel Toro), ha vinto chi lo ha voluto di più, decidendo come volerlo. Un brodo di pollo con purè dopo tanto digiuno: assai meglio di niente. Merito della zampa di Dusan Vlahovic, capace di raccogliere la moneta dal tombino.
Torino, Juric: “Abbiamo perso per un episodio”
Torino-Juventus 0-1 (0-0)Torino (3-4-2-1): Milinkovic Savic; Djidji (34′ st Zima), Schuurs, Rodriguez; Aina (34′ st Singo), Linetty (34′ st Karamoh), Lukic, Lazaro; Miranchuk, Radonjic (25′ st Pellegri); Vlasic. All.: Juric.Juventus (3-5-2): Szczesny; Danilo, Bremer (7′ st Bonucci), Alex Sandro; Cuadrado, McKennie, Locatelli, Rabiot, Kostic; Kean (28′ st Milik), Vlahovic (45′ st Paredes) All. Allegri.Arbitro: Mariani di Aprilia.Reti: nel st 29′ Vlahovic.Angoli: 6-3 per la Juventus.Recupero: 0′ e 5′.Ammoniti: Linetty, Lazaro.Spettatori: 22.269 per un incasso di 859.535,84 euro.