Passeggiava in via Manzoni come un turista comune. Il suo nome non aveva lasciato tracce né in aeroporto né nelle schedine dell’hotel del centro di Milano dove aveva preso alloggio.
Eppure su Craig Auringer, 52enne canadese residente alle Bahamas, pendeva dallo scorso aprile un mandato d’arresto emesso dal procuratore distrettuale di New York Damien Williams. Accusato di far parte di “The Group”, una banda di speculatori internazionali che aveva accumulato profitti illeciti col metodo “pump and dump”.
Il sistema, con base a Vancouver, prevedeva il rastrellamento di azioni di piccole società sul mercato internazionale, il loro “pompaggio” presso altri investitori con campagne di promozioni fittizie usando false informazioni, e la vendita al massimo della loro quotazione.
Auringer è stato bloccato per un controllo casuale dai poliziotti di una volante, lunedì pomeriggio. È bastato inserire il suo nominativo in archivio per scoprire il suo status di ricercato internazionale. È stato portato a San Vittore in attesa dell’udienza per l’estradizione in Corte d’appello.