Draghi saluta i giornalisti a Palazzo Chigi: “20 mesi straordinari”. Mattarella lo ringrazia: “Eccellente lavoro”

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È finita. Ma è finita “con la buona coscienza del lavoro fatto, che è la cosa più importante”. Sorride serafico, Mario Draghi. Mancano pochi giorni al passaggio della campanella a Giorgia Meloni che segnerà la fine della sua stagione da presidente del Consiglio. Venti lunghi mesi tra pandemia, guerra, crisi energetica. “Ho imparato molte cose, una esperienza straordinaria. Sono molto contento. Finisce in modo molto soddisfacente”. Ecco il suo bilancio. Di più non concede, ai giornalisti che ha invitato per un saluto nella sala verde di Palazzo Chigi. Non un accenno a come il governo è caduto, non una battuta su chi arriverà adesso. “Ho finito, il governo ha finito”.

Non è del tutto vero, in realtà. Nel pomeriggio è convocato un Consiglio dei ministri. Intanto il premier uscente incassa i complimenti del capo dello Stato: “Eccellente lavoro e lusinghieri risultati ottenuti”. Domani sarà a Bruxelles per un Consiglio europeo in cui disputerà il round finale della sua battaglia per un tetto al prezzo del gas. Ma di politica interna non vuole parlare. “Presidente, è ottimista sul futuro dell’Italia?”, gli chiedono. Draghi sorride e si allontana dal podio trasparente con bandiere tricolore ed europea sullo sfondo. “Grazie”, solleva la mano in segno di saluto. Poi ci ripensa, torna indietro: “La non risposta è solo una non risposta, non c’è niente dietro, nessun significato, c’è solo un governo che ha finito”.

L’anticamera della Sala Verde, al secondo piano di Palazzo Chigi, è la sala che ospita tutte le foto dei presidenti del Consiglio del passato, anche quella di Benito Mussolini, su cui infuria la polemica dopo l’installazione del ritratto del Duce a una mostra allestita dal ministero dello Sviluppo economico. “Presidente, toglierà la foto di Mussolini?”, gli chiedono. “Non rispondo a domande”, replica Draghi. La sua foto sta per essere appesa accanto alle altre. C’è spazio sopra a Giuseppe Conte, accanto a Silvio Berlusconi. Del caso Mussolini dovrà forse occuparsi chi arriverà.

L’ex banchiere è qui oggi, ripete durante tutti i quindici minuti dell’incontro, solo per un saluto e un ringraziamento, ai giornalisti e al suo staff. “In questi 20 mesi, tra pandemia, guerra e crisi energetica, avete svolto un servizio straordinario ai cittadini aiutandoli a seguire e comprendere ciò che avviene. Un servizio straordinario anche per la democrazia italiana. Voi, stampa libera, avete avuto dal presidente del Consiglio, da me il rispetto che si deve alla stampa libera, rispondendo alle domande nel modo più chiaro possibile”.

E ancora: “È stata una collaborazione piacevole anche dal punto di vista umano. Nessuno si aspettava che avremmo fatto tante conferenze stampa che duravano ore indefinite. Poi io venivo rimproverato perché non riuscivo a dire basta alle domande. Ringrazio anche tutto lo staff della comunicazione di Palazzo Chigi, anche per la campagna di comunicazione sul Pnrr, che è stata e sarà molto importante”. Ora arriverà un nuovo presidente del Consiglio, che forse – fa notare un cronista – non avrà la stessa sana abitudine dell’uscente di lasciare il palazzo il venerdì pomeriggio e rientrare il lunedì mattina. “Insomma, eravate contenti quando non c’ero”, scherza Draghi. Foto finale, saluti.

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