L’arresto è stato convalidato. Chiara Silvestri resterà ai domiciliari nell’appartamento in cui trascorre le sue giornate da quando ha travolto e ucciso Francesco Valdiserri, 18 anni appena. La 23enne impiegata di Dragona, che mercoledì scorso era al volante della Suzuki Swift grigia, è accusata di omicidio stradale aggravato dalla guida sotto l’effetto di sostanze psicotrope.
Il fermo è scattato immediatamente dopo il responso dell’alcol test che ha rivelato un tasso alcolemico di 1,57 e delle tracce di cannabis nelle urine.
Silvestri ha dichiarato al gip di non ricordare quanto è successo, sostenendo di non avere visto i due ragazzi e di non sapere come abbia fatto a finire su quel marciapiede con la propria auto. La ragazza, secondo quanto ha riferito il suo difensore, l’avvocato Paolo Leoni, è ancora sotto shock per quanto avvenuto la notte tra il 19 e 20 ottobre e ha aggiunto di essere devastata dal senso di colpa.
Dalle successive indagini è emerso anche che l’auto viaggiava a una velocità di 70 chilometri orari in un tratto di strada dove il limite è fissato a 50 chilometri orari. In via Cristoforo Colombo l’utilitaria di Chiara Silvestri, a cui tre anni fa era già stata sospesa la patente per essersi rifiutata di sottoporsi al drug test, è decollata sul marciapiede all’angolo con via Giustiniano Imperatore, ha abbattuto un alberello, un cartello stradale, una colonnina dei sottoservizi, ha piegato un lampione e poi ha travolto, di spalle, il 18enne che camminava a un metro dal suo amico, illeso.
Datan Pensa, il modello 21enne originario di Fara Sabina che viaggiava a bordo dell’auto, non ha avuto il tempo di aiutare la ragazza a riprendere il controllo dell’auto.
Oggi la convalida dell’arresto, proprio nel giorno in cui amici e familiari del giovane sono radunati in occasione dell’ultimo saluto