Mattarella e Macron, fronte comune per la pace in Ucraina. I ministri di Meloni uniti applaudono

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Il governo della destra è in carica da appena 24 ore e tre suoi importanti esponenti – Tajani, Urso, Piantedosi – si ritrovano insieme a Emmanuel Macron, Sergio Mattarella e al presidente della Cei Zuppi all’incontro sulla pace organizzato da Sant’Egidio alla Nuvola. Il miracolo consiste nel mettere insieme mondi in apparenza distanti, (ci sono anche Gianni Letta e Maurizio Landini), ma che ora dovranno giocoforza dialogare.

È una prova di realismo, che precede l’atteso faccia a faccia traGiorgia MelonieMacron. I rapporti del governo francese con la destra italiana sono stati finora difficili, la ministra della giustizia di Parigi disse a Repubblica che avrebbe vigilato sul governo Meloni, ma la difficile congiuntura internazionale impone forse un approccio fatalmente meno conflittuale. “La politica – ha dettoAndrea Riccardi, il fondatore di Sant’Egidio – ha bisogno di immaginazione alternativa. Una politica realista ha bisogno di una visione ampia, senza non si può fare una politica realista “. Si riferiva al dramma ucraino, ma vale anche come viatico all’esecutivo meloniano chiamato a passare dalla propaganda alla soluzione dei problemi.

“Il grido della pace” si chiama l’evento. In un teatro stracolmo, migliaia di persone giunte da 40 paesi, molti dei quali giovani, Sergio Mattarella viene accolto da una standing ovation, del resto il cattolicesimo solidale ed inclusivo di Sant’Egidio è anche il suo. “Non possiamo consegnarci all’ingiustizia delle situazioni di fatto, né allo strazio di guerre infinite. L’Europa non può e non deve permettersi di cadere prigioniera della precarietà, incapace di assolvere al suo naturale ruolo di garante di pace e di stabilità nel Continente e nelle aree vicine. Ne va della nostra stessa libertà e prosperità” ha ammonito il Capo dello Stato. “La pace non può ignorare il diritto a difendersi”

“La pace è possibile ma è quella che decideranno gli ucraini, che rispetterà i diritti del popolo. Rimanere neutrali vorrebbe dire che esiste la legge del più forte”, gli ha fatto eco Macron. Tajani lo ha applaudito convintamente. 

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