Vittorio Boiocchi, ucciso a colpi d’arma da fuoco il capo ultrà dell’Inter: l’agguato sotto casa a Milano

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Lo storico capo ultrà dell’Inter Vittorio Boiocchi è morto in una sparatoria a Milano, nel quartiere di Figino. L’uomo, 69 anni, stava rientrando a casa quando è stato colpito da quattro o cinque colpi al collo e al torace. E’ stato trasportato in codice rosso all’ospedale San Carlo, ma le sue condizioni erano apparse fin da subito molto gravi. L’agguato è avvenuto in via Fratellli Zanzottera e a dare l’allarme sono stati alcuni passanti.

Boiocchi era un nome storico nel mondo ultrà. Vecchio sodale di Franchino Caravita, entrambi leader storici dei Boys dell’Inter: durante Inter-Udinese si presero a pugni per un coro cantato dagli ultrà in onore di Boiocchi che, dopo 30 anni di carcere (narcotraffico e rapina), si era riaffacciato in curva Nord. A prenderle era stato Caravita. Pochi giorni dopo i due avevano postato una foto insieme, il dito medio alzato.

La notizia è subito arrivata a San Siro, dove si stava giocando Inter-Sampdoria: la Curva nerazzurra è rimasta in silenzio e senza striscioni. Poi, alla fine del primo tempo ha iniziato a svuotarsi per andare probabilmente all’ospedale San Carlo.

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