Calci e pugni nei confronti di un detenuto di 42 anni del carcere di Bari da parte di alcuni agenti della polizia penitenziaria. E poi il silenzio dei colleghi che hanno assistito al pestaggio. E la mancata segnalazione delle lesioni sul corpo della vittima, un 42enne barese, dopo il ricovero in infermeria.All’origine della violenza ci sarebbe l’incendio di un materasso.
E’ nata da una denuncia da parte della direzione della Casa circondariale e del Comando della polizia penitenziaria, l’inchiesta che ha portato all’arresto di tre poliziotti per il reato di tortura e alla sospensione dal servizio di sei assistenti per concorso in tortura.
Agli arresti domiciliari sono finiti – su ordinanza del gip Giuseppe Montemurro, chiesta dalla pm Carla Spagnuolo e dal procuratore aggiunto Giuseppe Maralfa – Domenico Coppi (di 58 anni di Turi), Giacomo Delia (57 anni di Palo del Colle) e Raffaele Finestrone (57 anni di Bitritto). La sospensione dal servizio per un anno è stata disposta nei confronti di Antonio Rosati (55 anni di Bitritto) e Giovanni Spinelli (41 anni di Triggiano); mentre per otto mesi a Francesco Ventafridda 53 anni di Bitonto), Michele De Lido (31 anni di Bari), Leonardo Ginefra (48 anni di Bari) e Vito Sante Orlando (54 anni di Turi). Tra gli indagati ci sono anche 3 infermieri e il medico di guardia all’infermeria, che ha omesso di denunciare il pestaggio pur sapendo che era avvenuto e non ha riportato le lesioni nel diario clinico.
La posizione più grave è quella delle tre persone che materialmente avrebbero effettuato il pestaggio mentre gli altri agenti non lo avrebbero impedito o lo avrebbero coperto, rendendosi in tal modo complici. L’indagine è stata condotta dalla sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri, con “la costante collaborazione della Direzione dell’istituto di pena e del Comando della polizia penitenziaria”, ha sottolineato la Procura.
L’episodio contestato è accaduto il 27 aprile scorso nel carcere di Bari e sarebbe iniziato durante il trasferimento di un detenuto dalla sua cella alla medicheria. Il pestaggio vero e proprio – stando a quanto hanno ricostruito i carabinieri – sarebbe durato quattro minuti, durante i quali alcuni poliziotti avrebbero colpito l’uomo e altri lo avrebbero bloccato sul pavimento. Altri ancora sarebbero rimasti a guardare in silenzio. Quindici sono in totale gli indagati.