Migranti, l’Ocean Viking approderà domani a Tolone. Il ministro francese: “Ci saranno conseguenze. Non accoglieremo i 3500 rifugiati in Italia”

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Il braccio di ferro sulle navi umanitarie non è affatto finito. La Francia ha deciso di accogliere la Ocean Viking “in via del tutto eccezionale” nel porto di Tolone ma nel contempo ha annunciato di non essere più disposta a prendere dall’Italia i circa 3.500 migranti che avrebbero dovuto essere ridistribuiti secondo il piano di ricollocamenti attualmente in vigore in Europa.

È l’esito di 48 ore ad alta tensione tra Italia e Francia con accuse reciproche sulla gestione dei flussi migratori. In mezzo alla contesa i 230 migranti da due settimane a bordo della Ocean Viking che all’altezza della Corsica questa mattina ha dovuto evacuare quattro persone in gravi condizioni di salute.

La Francia, che sottolinea di aver privilegiato l’aspetto umanitario adempiendo agli obblighi di soccorso nei confronti dei migranti che verranno fatti sbarcare tutti (la selezione degli aventi diritto alla protezione internazionale avverrà solo dopo a terra), sottolinea che accoglierà un terzo delle persone a bordo e rileva che “l’Italia era il primo beneficiario del meccanismo di solidarietà europeo di ricollocazione. Questo meccanismo, ha sottolineato il ministro dell’Interno francese Darmanin deplorando l’atteggiamento dell’Italia, “prevede in particolare, delle ricollocazioni di persone rifugiate dai Paesi europei di primo ingresso, per rispondere, effettivamente, al diritto internazionale e al diritto del mare”. “Questi meccanismi sono pienamente funzionanti da diverse settimane. Del resto, l’Italia ne è il primo beneficiario, con 3.5000 rilocalizzazioni di rifugiati previste entro l’estate 2023”. “La gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo – ha sottolineato Darmanin in una breve dichiarazione alla stampa a Parigi – è un problema europeo, che ci riguarda tutti e che ha bisogno di una risposta europea”. 

Stop ai 3.500 rifugiati in Italia

Accettano i migranti dunque ma non senza conseguenze. “È evidente che con effetto immediato la Francia sospende l’insieme dei ricollocamenti di 3.500 rifugiati a beneficio dell’Italia e chiede a tutti gli altri partecipanti al Meccanismo europeo, in particolare alla Germania, di fare lo stesso. Le nuove autorità italiane hanno fatto la scelta incomprensibile di non rispondere alle diverse richieste di assistenza rivolte dalla nave”, ha detto Darmanin.

Provvedimenti contro il governo italiano

La Francia, ha aggiunto Darmanin, “trarrà le conseguenze” del rifiuto italiano di lasciar attraccare la nave, prenderà provvedimenti contro il governo italiano e vuole che l’Unione Europea faccia lo stesso. “Il governo italiano è quello che perde”, ha aggiunto il ministro, avvertendo che “ci saranno conseguenze estremamente forti nelle relazioni bilaterali” e nei rapporti dell’Italia con l’Ue. Da subito, la Francia rafforzerà i controlli alle frontiere con l’Italia e non accoglierà i migranti che sbarcano in Italia soccorsi dalle navi umanitarie, contrariamente a quanto aveva accettato nell’accordo di redistribuzione che era stato raggiunto con l’Ue.L’Italia era il “primo beneficiario” del meccanismo di solidarietà europeo per la ricollocazione dei migranti rifugiati in Europa, ha ricordato il ministro francese  dell’Interno, ricordando che il  “meccanismo di solidarietà era stato introdotto,  in particolare, con l’Italia, sotto presidenza francese (dell’Ue,ndr), proprio per far fronte a questo tipo di situazioni”.

Questo meccanismo, ha sottolineato il ministro deplorando l’atteggiamento dell’Italia,  “prevede in  particolare, delle ricollocazioni di persone rifugiate dai Paesi europei di primo ingresso, per rispondere, effettivamente, al diritto internazionale e al diritto del mare”. “Questi meccanismi sono pienamente  funzionanti da diverse settimane. Del resto, l’Italia ne è il primo beneficiario, con 3.5000 rilocalizzazioni di rifugiati previste entro l’estate 2023”. “La gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo – ha sottolineato Darmanin in una breve dichiarazione alla stampa a Parigi – è un problema europeo, che ci riguarda tutti e che ha bisogno di una risposta europea”.

L’imbarcazione dovrebbe arrivare in mattinata. La navigazione della nave che trasporta 234 persone salvate in mare, tra cui un neonato e diversi bambini, è diventata un’odissea, in balia dello scontro diplomatico tra Francia e Italia. Poco fa il governo francese ha annunciato lo sbarco per ragioni sanitarie di quattro persone ma l’ala più dura dell’esecutivo ha cercato di bloccare il piano di accoglienza dell’imbarcazione che si trova est della Corsica.

Nonostante la Francia avesse in un primo momento deciso di predisporre unpiano di accoglienza, considerata la grave situazione a bordo, la disponibilità era stata sospesa. Il governo di Parigi continua a fare pressioni diplomatiche su Roma per farsi carico dello sbarco della nave di Sos Mediterranée. In assenza di comunicazioni ufficiali, l’unica cosa certa è che, con quasi venti giorni di navigazione, sulla Ocean Viking sono ormai allo stremo con diversicasi medici a bordo. Se l’autorizzazione francese dovesse ancora tardare la nave potrebbe chiedere emergenza ai porti italiani più vicini, per esempio Genova, ma forse anche alla Corsica che qualche giorno fa si era detta disponibile ad un approdo temporaneo.

Livelli critici a bordo

Ieri la Commissione europea ha reclamato per Ocean Viking lo “sbarco immediato nel porto sicuro più vicino”. “La situazione a bordo della nave ha raggiunto un livello critico e deve essere risolta con urgenza per evitare una tragedia umanitaria” ha scritto in una nota l’esecutivo dell’Ue, invitando gli Stati membri a “lavorare insieme per garantire una risposta comune, con la massima importanza e considerazione per la sacralità della vita umana”. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha annunciato di voler portare il tema della solidarietà sugli sbarchi alla prossima riunione prevista a Bruxelles la settimana prossima. 

Il precedente

Ma intanto resta incerto il destino dell’Ocean Viking, nave con una missione umanitaria che si trova ostaggio di un conflitto politico, esattamente come successe nel 2018 con l’Aquarius. All’epoca l’imbarcazione respinta dall’allora ministro Matteo Salvini fu accolta dalla Spagna. Questa volta la Francia sembrava aprire a una soluzione. Due giorni fa, la nave si era mossa in direzione del Mediterraneo occidentale, avendo avuto qualche assicurazione informale da autorità francesi. Palazzo Chigi aveva diramato una nota ringraziando ufficialmente Parigi. Ma poche ore tutto è cambiato. Il portavoce del governo francese ha richiamato l’Italia al rispetto delle regole europee, definendo ” inaccettabile ” la scelta di non autorizzare lo sbarco di Ocean Viking. Giorgia Meloni che ha risposto alzando il tono e criticando i respingimenti francesi di migranti in corso a Ventimiglia. Aprendo così un possibile nuovo fronte di battaglia tra i due paesi. 

Piantedosi: “Traversate vanno bloccate”

Quanto avvenuto “purtroppo testimonia che le traversate andranno interrotte al più presto. Molto spesso si fraintende che tutta l’azione, da più parti dispiegata, per cercare di arrestare questi traffici sia orientata non si sa da cosa, in realtà è perché questa situazione non è sostenibile ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi lasciando la Corte di Appello di Roma, dove ha incontrato il presidente Giuseppe Meliadò, in riferimento al ritrovamento del cadavere di un bimbo su un barchino al largo di Lampedusa.

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