MILANO – A pochi giorni dal via libera in Consiglio dei ministri della Legge di Bilancio il governo ha trasmesso il Documento programmatico di bilancio per il 2023 (Dpb) alla Commissione europea e al Parlamento italiano. Il documento arriva quindi a Bruxelles nella sua versione “completa” visto che il Dpb era stato inviato in versione preliminare a politiche invariate, cioè senza le misure in programma con la Legge di Bilancio, a ottobre dall’ex ministro Daniele Franco.
Ora comincia la valutazione da parte della Commissione, che esprimerà il suo parere a dicembre, in una finestra temporale successiva a quella canonica per la proroga concessa per l’insediamento del nuovo governo.
Le bollette
Nel Documento, il ministro Giancarlo Giorgetti (Economia) fornisce una serie di novità: “A fine marzo, in vista della predisposizione del Programma di Stabilità 2023, il Governo rivaluterà la situazione – annuncia – e, se necessario, attuerà nuove misure di contrasto al caro energia utilizzando prioritariamente eventuali entrate aggiuntive e risparmi di spesa che si manifestassero nei primi mesi dell’anno”.
D’altra parte “l’impennata del costo dell’energia minaccia la sopravvivenza delle nostre imprese, non solo nelle industrie a elevata intensità energetica, ma anche nei servizi. Le famiglie sono duramente colpite dal forte rialzo dell’inflazione mentre le retribuzioni crescono ad un ritmo assai moderato“.
“Le misure per il caro energia si concentrano soprattutto nel primo trimestre del 2023, in cui verranno dispiegate risorse pari a 21,6 miliardi, comprensive delle somme trasferite alla Sanità e agli enti territoriali per fronteggiare l’aumento dei costi energetici e delle misure a carattere non temporaneo, che ammontano a circa 2 miliardi”:
Il governo, in ogni caso, assume “l’impegno a ridurre e poi eliminare gli aiuti e i tagli alle imposte non appena i prezzi del gas naturale, dell’energia e dei carburanti rientreranno verso livelli in linea con il periodo pre-crisi”.
Mutui, proroga delle misure di agevolazione per i giovani. Ma nella bozza della manovra la garanzia rafforzata all’80% si ferma a marzo 2023
di Raffaele Ricciardi
Aiuti mirati
“E’ inutile dire – continua il ministro – che stiamo attraversando una fase di severa difficoltà a livello economico e sociale e di grande incertezza riguardo al contesto geopolitico. Si impone, dunque, una continuazione e un rafforzamento degli aiuti a imprese e famiglie, rendendoli ancor più mirati, incisivi e differenziati”, spiega. Ciò anche “affinché le risorse di bilancio siano spese in modo oculato”.
Il Pnrr
Prosegue Giorgetti: “Fin dal suo insediamento, il Governo ha dedicato il massimo impegno per assicurare che l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) acceleri pur in presenza di ostacoli quali il rialzo dei prezzi dei materiali e delle opere pubbliche”.
“Nella manovra di bilancio saranno stanziate specifiche risorse destinate a tale finalità. La messa a terra del PNRR darà un forte impulso alla crescita quantitativa e qualitativa dell’economia italiana, contribuendo anche a migliorare la sostenibilità del debito pubblico”.
Paolo Gentiloni, commissario Ue all’Economia (ansa)
La ripresa
“L’economia italiana potrà subire – pronostica Giorgetti – una lieve flessione a cavallo di fine anno, ma è prevista crescere ad un ritmo moderato (0,6 per cento per il PIL reale) anche nel 2023, per poi accelerare nel 2024, con un tasso di crescita prossimo al 2 per cento”.
Il debito
“Il nuovo quadro programmatico prefigura una graduale riduzione dell’indebitamento netto (deficit) della Pubblica amministrazione, dal 5,6 per cento del PIL stimato per quest’anno, al 4,5 per cento nel 2023, al 3,7 per cento nel 2024 e quindi al 3,0 per cento del PIL nel 2025″. Ancora Giorgetti: “In presenza di pagamenti per interessi che si prevede oscillino intorno al 4 per cento del PIL, la riduzione del deficit sarà conseguita grazie a un miglioramento del saldo primario (al netto degli interessi) tale a ricondurlo a valori positivi dal 2024 in poi. In tale scenario, il rapporto tra debito pubblico lordo e il PIL diminuirà di circa nove punti percentuali, dal 150,3 per cento registrato nel 2021 fino al 141,2 per cento nel 2025″.
Lo spread
“La legge di bilancio per il 2023 contiene anche numerose misure di politica economica coerenti con la strategia di medio termine del Governo; misure che dotate di autonoma copertura non impatteranno negativamente sull’indebitamento netto. Ciò a testimonianza dell’impegno del Governo a conseguire un equilibrio tra sana gestione della finanza pubblica e rilancio della crescita economica in chiave sostenibile e, nella convinzione che questo possa produrre effetti positivi anche sul differenziale di rendimento sui titoli di Stato“.