LIMA – Nel giorno in cui il Parlamento peruviano si preparava a votare una nuova mozione di sfiducia nei suoi confronti per “incapacità morale”, il presidente Pedro Castillo ha annunciato con un messaggio alla nazione lo scioglimento delle camere e l’intenzione di indire elezioni per l’approvazione di una nuova Costituzione.
Castillo ha decretato anche la formazione di un “governo d’emergenza”, la ristrutturazione del potere giudiziario e ha imposto il coprifuoco notturno. Inoltre, ha intimato a tutti coloro che posseggono armi di consegnarle al più vicino posto di polizia nel giro di 72 ore.
I media peruviani denunciano che a Lima “è in atto un golpe”.
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di Daniele Mastrogiacomo
Intanto sono partite le dimissioni a catena di alcuni tra i principali ministri del governo peruviano. Tra i ministri che hanno annunciato la loro rinuncia all’incarico ci sono quello del Lavoro, Alejandro Salas, e degli Esteri, César Landa. “In stretta aderenza alle mie convinzioni e ai valori democratici e costituzionali, ho deciso di dimettermi irrevocabilmente dalla carica di ministro degli Affari esteri, vista la decisione del presidente Castillo di sciogliere il Congresso della Repubblica, violando la Costituzione”, ha scritto Landa sul suo account Twitter. Si dimettono anche il ministro dell’Economia, Kurt Burneo, in protesta con la “violazione dello stato di diritto” da parte di Castillo, e il ministro della Giustizia, Félix Chero.