Covid, a Malpensa tamponi per chi arriva dalla Cina. Regione: “Test facoltativo, serve per fare screening varianti”

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Quasi tre anni dopo l’arrivo del Covid da Wuhan, si torna a fare i tamponi a chi entra in Italia dalla Cina atterrando con l’aereo a Malpensa. A proporre il tampone ai viaggiatori che sbarcano è il personale sanitario di Ats Insubria, che d’accordo con la Direzione Welfare di Regione Lombardia, vuole verificare quanti positivi ci siano sui passeggeri dei voli dalla Cina e che tipo di varianti siano in circolazione nel Paese asiatico da dove la pandemia mondiale ebbe origine alla fine del 2019.

Il 26 dicembre, sono stati eseguiti 90 tamponi e di questi 35 erano positivi, poco più di un terzo. Ieri altri 120 passeggeri cinesi per lo più, hanno accettato il tampone e di nuovo circa un terzo è risultato contagiato dal Covid. Sono già iniziate le procedure di laboratorio per sequenziare i campioni perché il mondo sanitario lombardo, e anche nazionale, vuole accertare se si tratti della variante Omicron che circola già in Italia, o se magari sia una nuova variante, sconosciuta. Della quale magari ci si potrebbe preoccupare.

Non si tratta di un obbligo, spiegano da palazzo Lombardia, ma di “una proposta che si può accettare o meno, non c’è un’ordinanza del presidente Fontana, né decreto ministeriale, quindi è solo una misura precauzionale per vedere chi è positivo e per studiare le varianti che circolano in Cina”.

Sul sito di Malpensa però c’è un annuncio che recita “Gentile cliente, a causa della normativa anti Covid la informiamo che all’arrivo a Malpensa è richiesta l’esecuzione del tampone molecolare antigenico per tutti i passeggeri e operatori provenienti dalla Cina”. Un’indicazione che potrebbe indurre qualcuno a pensare che si tratti di un obbligo sanitario, come quelli che erano imposti durante gli anni della pandemia.

Ma la Regione conferma che al momento si tratta solo di “una proposta” e infatti non tutti quelli che sono atterrati si sono sottoposti al tampone. Per quelli che l’hanno fatto e che sono risultati positivi, sono scattati gli obblighi di isolamento precauzionale fino al tampone negativo.

Intanto già nella giornata di oggi dovrebbero arrivare i primi risultati di laboratorio che diranno da quali varianti del virus sono state contagiate le persone arrivate dalla Cina. Dove, come si sa, la copertura vaccinale è molto più bassa che in Italia, persino fra gli anziani e i “fragili”. Inoltre, i vaccini usati nel colosso asiatico sono di scarsa qualità, spiegano i tecnici della Regione, quindi la preoccupazione, alla luce dell’aumento dei contagi che si sta verificando in questi giorni, è quella di non far ripiombare anche l’Italia in una situazione di crisi sanitaria.

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