ROMA – Finisce il primo gennaio lo sconto per abbattere il costo dei carburanti e, al momento, non sono previste proroghe: quindi si registrerà un rialzo di circa 18 centesimi rispetto ai prezzi attuali.
Le rilevazioni settimanali
Stando alle ultime rilevazioni settimanali del ministero dell’Ambiente, il prezzo medio nazionale della verde è di 1,625 euro al litro, ai minimi da giugno del 2021. Il diesel è invece a 1,689 euro, cioè al minimo dal 31 gennaio 2022.
L’attuale taglio – già ridotto a dicembre rispetto ai 30 cent di Draghi – vale per tutti, mentre la scelta del governo è quella di concentrare le risorse sui redditi più bassi.
I calcoli di Assoutenti
Secondo i calcoli di Assoutenti, lo stop allo sconto significa un aumento dei prezzi (Iva inclusa) pari a 18,3 centesimi al litro per la benzina e il diesel, e 3,4 centesimi al litro sul Gpl, che, stima l’associazione, peserà sulle tasche degli automobilisti per circa 9,15 euro in più a pieno, per un totale – calcolando due pieni al mese – di 219,6 euro in più all’anno.
Un dato, questo, che si somma agli aumenti già registrati nel corso dell’anno: la media dei prezzi dei primi 9 mesi del 2021 infatti era di 1,588 euro al litro, contro i 1,856 euro al litro dei primi 9 mesi del 2022.
Quindi per fare un pieno abbiamo speso 12,15 euro in più (ipotizzando una media di serbatoio da 45 litri). Ad un ritmo stimato di 24 pieni l’anno – sempre due al mese – arriviamo così ad una crescita di circa 291 euro.
Le polemiche politiche
“Ecco il primo regalo dell’anno della Meloni: camionisti, lavoratori, cittadini ringraziate la Presidente che doveva aiutare gli italiani!”. Lo scrive su Twitter Raffaella Paita, capogruppo di Azione-Italia Viva al Senato, a proposito della fine dello sconto sul prezzo della benzina previsto dal primo gennaio del prossimo anno.
Dice invece Emma Pavanelli (M5s): “Dei tanti assurdi regali natalizi inseriti in manovra dal governo Meloni, il più lampante è senza dubbio la riduzione del taglio delle accise sui carburanti. Da domenica, in sostanza, il pieno di benzina tornerà a essere piu’ caro per tutti, e la cosa ovviamente andrà a colpire chi ha meno, oltre ovviamente le varie categorie come autotrasportatori, pescatori e tutti coloro che subiranno l’impatto di questa scelta per il loro lavoro“