Gianluca Vialli è morto a Londra a 58 anni dopo cinque di lotta contro un tumore al pancreas. Battuto e poi ricomparso. L’ex calciatore aveva lasciato pochi settimane fa il suo ruolo di capo delegazione della Nazionale. Quella Nazionale che due anni fa gli aveva regalato la gioia più bella, il titolo europeo che da giocatore gli era sfuggito nel 1988 (eliminato in semifinale dall’Urss). L’azzurro (59 presenze e 16 gol) per Vialli era sinonimo di rimpianto visto che due anni dopo, a Italia ’90, vide spegnersi il suo sogno di nuovo in semifinale, interrotto stavolta dall’Argentina di Maradona.
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Vialli, lo scudetto con la Sampdoria e altri 5 titoli
Le sue gioie da calciatore Vialli se l’è tolte in tre club: Sampdoria, Juventus e Chelsea. A Genova, dove è arrivato appena a 20 anni dopo essere esploso nella Cremonese (113 presenze e 25 reti), ha compiuto sicuramente il capolavoro più grande: la vittoria dello scudetto nel 1991. Un trionfo forse irripetibile a coronamento di un ciclo meraviglioso, aperto dalla conquista di tre Coppa Italia (1985, 1988 e 1989) e della Coppa delle Coppe (nel 1990). L’anno seguente arrivò un altro titolo (la Supercoppa italiana) ma anche la cocente delusione per la sconfitta ai supplementari in finale di Coppa dei Campioni contro il Barcellona.
Vialli e Mancini alla Sampdoria (fotogramma)
Vialli e la Champions League con la Juventus nel 1996
Chiusa la parentesi doriana nel 1992, dopo aver collezionato 141 gol in 328 partite, Vialli continuò a vincere con la Juventus, che lo acquistò per circa 40 miliardi di lire. Si prese subito (1993) una parziale rivincita in Europa alzando la Coppa Uefa. Poi, nel 1995, conquistò tre trofei (scudetto, Coppa Italia e Supercoppa), preludio del trionfo in Champions League nel 1996 nella storica finale vinta a Roma a rigori contro l’Ajax.
Gianluca Vialli alza al cielo la Champions League del 1996 con la Juventus (fotogramma)
Vialli al Chelsea: 4 titoli negli ultimi 3 anni di carriera
Quella stessa estate, dopo essersi svincolato, lasciò la Juventus (53 gol in 145 partite) per tentare la fortuna all’estero, nel Chelsea. Nel calcio inglese Vialli si trovò subito a proprio agio visto che calzava a pennello il suo modo di intendere il gioco: dinamismo, forza fisica, resistenza e abilità. E non fu un caso se negli ultimi tre anni di carriera si prese la soddisfazione di vincere altri 4 titoli: la Coppa d’Inghilterra nel 1997 e, nel 1998, pochi mesi dopo essere stato nominato “player-manager”, prima la Coppa di Lega quindi la seconda Coppa delle Coppe (1998) infine la Supercoppa europea ai danni del Real Madrid.
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di Maurizio Crosetti
Vialli allenatore: col Chelsea due trofei nel 2000
Ritiratosi all’alba dei 35 anni (con un invidiabile bottino finale di 40 reti in 78 presenze) dopo essersi tolto anche la soddisfazione di trascinare la squadra al terzo posto in Premier (miglior risultato dal 1970), Vialli ha quasi naturalmente proseguito nel nuovo ruolo di allenatore con gli stessi Blues, portati al successo nel 2000 prima in Coppa d’Inghilterra e poi in Supercoppa (la Charity Shield). Altri due trionfi (5 in 3 anni complessivamente) che lo resero, allora, il tecnico più vincente della storia del club. Ciò nonostante venne licenziato a settembre dopo appena 5 partite, a causa di un avvio stentato in campionato e di screzi con vari elementi della squadra (tra cui Deschamps, Petrescu e Zola).
Vialli al Chelsea con Gullit (fotogramma)
Vialli e la carriera in tv
Dopo alcuni mesi di stop, a maggio 2001 accettò la proposta del Watford con cui però collezionò un deludente 14° posto che indusse il club di Elton John a licenziarlo al termine della stagione. Da allora decise di lasciare la panchina e di dedicarsi al ruolo di opinionista in tv. Un’altra carriera brillante passata da Italia 1 a Sky dove ha condotto anche argute inchieste sui mali del calcio italiano.
Vialli, la lotta contro il cancro e il ritorno in panchina al fianco di Mancini
Lasciata ogni attività nel 2017 per iniziare la battaglia contro il cancro al pancreas, a fine 2019 aveva accettato l’offerta del suo amico Roberto Mancini di sedersi accanto a lui sulla panchina della Nazionale con il duplice ruolo di dirigente e consigliere. L’abbraccio e le lacrime tra i due dopo il trionfo europeo del 2021 sul campo di Wembley, lo stesso che li vide piangere per amarezza 29 anni prima al termine della finale persa con il Barcellona, ha toccato i cuori di tutti. Un’immagine che resterà per sempre nella mente dei tifosi italiani.
L’abbraccio tra Vialli e Mancini dopo l’Europeo vinto nel 2021