Greta Thunberg è stata rimossa a forza dalla polizia mentre manifestava in Germania a Lützerath. Le immagini video diffuse dai media tedeschi mostrano la ventenne svedese seduta a terra e sollevata di peso da due poliziotti. Secondo una ricostruzione di Bild, Thunberg avrebbe ignorato gli ordini della polizia di labbandonare la sua posizione e avrebbe aspettato di essere portata via dalla polizia.
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Thunberg si era unita agli attivisti due giorni fa. Oggi l’attivista svedese è ricomparsa nel luogo delle proteste senza aver preannunciato la sua presenza. E’ stata accompagnata da un gruppo di 70 attivisti e con questi ha occupato un campo sorvegliato da un reparto a cavallo della polizia tedesca. La maggior parte dell’accampamento è stata sgomberata dalla polizia oggi.
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Il piccolo villaggio di Lützerath, dove un tempo vivevano duemila anime e oggi abbandonato, è ormai trasformato in un simbolo internazionale della battaglia ambientalista in difesa del clima e la lotta ai combustibili fossili. Dopo aver ottenuto permessi governativi, il gigante energetico tedesco RWE vuole procedere proprio qui alla bonifica dei terreni per espandere la vicina miniera di carbone di Garzweiler: lo scopo è estrarre 280 milioni di tonnellate di lignite (carbone) entro il 2030.
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Lo sgombero ha preso il via ufficialmente mercoledì 11 gennaio: centinaia di agenti hanno cominciato a recintare l’area ed allontanare i manifestanti, il che ha portato a primi scontri con gli attivisti. Ci sono stati lanci di bottiglie incendiarie, fermi e allontanamenti, cariche e momenti di tensione, e diversi attivisti si sono rifugiati (e anche incatenati) su alcune case sui vicini alberi, oppure chiusi all’interno di auto posizionate per ostacolare il passaggio della polizia.
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Ieri alle porte del villaggio i dissidenti che hanno protestato erano 35 mila secondo gli organizzatori. “Le operazioni di sgombero continuano anche oggi – ha affermato il portavoce della polizia Dietmar Bruening – ma non sappiamo quante persone stiano ancora occupando il sito. In un primo momento sembrava che ce ne fossero rimaste solo 10, poi si è capito che c’era qualcuno in più. Gli attivisti stessi parlano di 20 persone anche all’interno del borgo”. “Siamo inoltre ancora impegnati a cercare di far uscire i due attivisti che si trovano nel tunnel”, ha aggiunto il portavoce.