Gli “occhi terrorizzati” di Martina e quell’ultima sigaretta prima dello sparo. E poi la richiesta di aiuto rifiutata, la telefonata alla polizia e le doppie chiavi utilizzate per aprire la porta del bagno dove la ragazza si era rintanata per sfuggire all’aggressività di Costantino Bonaiuti, l’uomo che di lì a poco l’avrebbe uccisa.
Un susseguirsi di eventi caratterizzano gli ultimi minuti che hanno condannato l’avvocatessa