Un terremoto di magnitudo 7.9 ha colpito la Turchia poco dopo le 2 ora italiana. Col passare delle ore si va delineando un quadro della situazione particolarmente drammatico. Salgono a 53 i morti ufficializzati dalle autorità, ma il bilancio resta in sospeso e sembra destinato ad aggravarsi dato che in diverse aree del Paese risultano crollate decine di edifici e negli ospedali arrivano tantissimi feriti.
Il ministero dell’Interno ha definito “prioritario” il soccorso di chi è rimasto sotto le macerie e ha invitato la popolazione a non usare i cellulari per non determinare il collasso delle comunicazioni. Ma non è solo la Turchia a soffrire in queste ore: viene definita disastrosa anche la situazione nella Siria nord-occidentale, dove fonti locali parlano di edifici crollati e gente sepolta sotto le macerie. Le autorità sanitarie hanno diffuso il dato di 62 morti. In Libano la terra ha tremato per 40 secondi, la gente è fuggita in strada terrorizzata.
Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) italiano e del servizio di monitoraggio geologico statunitense Usgs, il sisma in Turchia ha avuto ipocentro a circa 25 km di profondità ed epicentro nella provincia di Gaziantep. Numerose scosse di assestamento hanno seguito, la prima, con la più forte, 11 minuti dopo, di magnitudo 6,7. Secondo la Bbc, a Dyarbakir, nel sudest del Paese, sarebbe crollato un centro commerciale. In Italia, la protezione civile ha emesso l’allerta tsunami per le coste orientali di Calabria, Puglia e Sicilia.