Erdogan ad Hatay distrutta dal terremoto: “Non vi lasceremo soli”. Ma intanto blocca i social

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 HATAY – Le fiamme bruciano i container del grande porto di Iskendenur, una colonna di fumo nero sovrasta la città affacciata sul Mediterraneo. Il terremoto ha sventrato uno degli scali marittimi più importanti della Turchia, che alimenta l’industria pesante nazionale – cargo di acciaio, cemento – ora è fuori uso. Ma è solo l’inizio di una discesa spettrale, perché oltre i monti Nur e il valico innevato di Belen, si apre la piana di Hatay: la catastrofe.

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