Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky apparirà in video domani al Festival del cinema di Berlino. “È un onore speciale per noi poter accogliere digitalmente il presidente ucraino Volodymyr Zelensky giovedì sera all’apertura del nostro festival”, affermano i direttori della Berlinale Mariëtte Rissenbeek e Carlo Chatrian. Dopo un’introduzione sul palco del regista e attore Sean Penn, che porta al festival il documentario Superpower a lui dedicato, ci sarà uno streaming video in diretta.
Da giorni si rincorrevano le voci sulla possibilità della sua presenza in persona alla Berlinale anche se gli organizzatori del festival continuavano a ripetere che nulla era stato definito, men che mai la sua presenza ufficiale, ma che erano in corso trattative per un suo intervento live. Che arriva a pochi gorni dal Festival di Sanremo dove invece, sfumata la possibilità di apparire in video, dopo lunghe polemiche e trattative si era deciso per la lettura, da parte di Amadeus, di un messaggio del presidente stesso.
Zelensky, il testo della lettera letta da Amadeus a Sanremo
Fuori concorso, a un anno dall’inizio del conflitto, alla 73esima edizione del Berlino Film Fest sarà presentato il film di Sean Penn,Superpower, che racconta proprio la storia del leader ucraino. La conferenza stampa è in programma la mattina di sabato 18 febbraio, al momento è prevista la partecipazione di Penn e del co-registaAaron Kaufman. Il film racconta i mesi di incontri ravvicinati, in persona e via Zoom, del due volte premio Oscar e del suo co-regista Kaufman con il presidente.
Zelensky incontra Sean Penn: “Grazie per il sostegno”
Sapiente comunicatore, un curriculum da attore e filmaker, Zelensky coglie ogni occasione per promuovere all’estero la causa ucraina, irrompendo con la sua mimetica su palchi frequentati per lo più da strass e paillette. Non sempre, però, è stato accolto. L’ultima incursione, prima di quella “solo testo” con la lettera letta da Amadeus nella serata finale del Festival di Sanremo, è stataai Golden Globes lo scorso 11 gennaio: un messaggio recapitato a Bevery Hills (“E’ chiaro chi vincerà”) anche grazie all’intercessione dello stesso Sean Penn, l’attoreche ha invano provato a portarlo anche agli Oscare che, a fronte del diniego di Hollywood, ha fatto dono al presidente della statuetta che ha vinto in ben due occasioni.
Nella foto, scattata e pubblicata dal servizio stampa presidenziale ucraino l’8 novembre 2022, il presidente Zelensky con Sean Penn dopo aver ricevuto la statuetta dell’Oscar dell’attore e avergli consegnato l’Ordine al merito, III grado, durante il loro incontro a Kiev A Zelensky è andata meglio a Cannes. Con un blitz il presidente dell’Ucrainasi è collegato a sorpresa alla cerimonia di apertura dell’ultimo festival: “Il cinema non dovrebbe restare in silenzio. L’odio alla fine scomparirà e i dittatori moriranno”, ha detto al pubblico della Croisette invocando l’arrivo di “nuovo Chaplin che dimostri che il cinema di oggi non è muto”. Anche prima, ad aprile, l’ucraino era intervenuto ai Grammy con un messaggio, però, registrato: “Riempite il silenzio con la vostra musica”.
Zelensky in video alla cerimonia d’apertura del Festival di Cannes 2022
A fine agosto è invece sbarcato al Lido di Venezia. L’irruzione è avvenuta a metà della cerimonia in Sala Grande della Mostra del cinema con un videomessaggio drammatico: l’appello con nomi, città di origine, o del martirio, ed età di ognuna delle vittime innocenti a quella data.
Muro alzato, invece, dal calcio mondiale. La richiesta di condividere un messaggio di pace prima del calcio d’inizio della finale della Coppa del Mondo è stata respinta dalla Fifa. Zelensky si era offerto di apparire in un collegamento video con i tifosi nello stadio in Qatar e il “no” gli ha bruciato: su un campo da calcio, ha commentato in quella occasione, “il peggio che può succedere è un cartellino rosso, non un bottone rosso. Quando le persone sono unite dal calcio, le persone sono unite dalla pace”.