Prima di accordi con altri partiti, è necessario definire il programma. È questo l’avvertimento dell’ex premier Romano Prodi a Elly Schlein. Dopo gli abbracci e il colloquio tra la neosegrateria dem e Giuseppe Conte, entrambi presenti in piazza a Firenze al fianco degli studenti nella manifestazioni antifascista, Prodi intervistato da Lucia Annunziata a In Mezz’ora in più su Rai3 ha ribadito quanto già affermato in un’intervista a Repubblica nei giorni scorsi: “Sono convinto che Schlein ora deve definire il programma del Pd: solo quando c’è un programma ben preciso allora una forza politica è traente dell’alleanza, ma se parte dalle alleanze quando ancora non ha un programma, allora diventa debole”.
E a chi, all’interno del Pd e della sinistra, accusa Schlein di essere troppo radicale, Prodi ha chiarito: “La accusano di radicalità, ma ci sono alcuni temi in cui bisogna esssere radicali, il salario minimo ce l’hanno tutti, la difesa del posto di lavoro ce l’hanno tutti. Su questi temi il partito deve essere preciso e chiaro, ci vuole un po’ di radicalismo nei principi”. Ma, precisato questo, l’ex premier aggiunge: “Schlein deve aggregare la società questo è un compito importantissimo se vuole che un giorno il centrosinistra prenda la maggioranza del Paese. Alleanze e aperture vanno assolutamente fatte, e fatte in modo che possano durare nel tempo”.
E sarà possibile una collaborazione tra Schlein e Bonaccini? “Non si deve fare per forza, ma per me è meglio. Quello che è necessario che ci sia è una compatibilità delle proposte, il partito omogeneo è pericolosissimo, ma nella dialettica è necessario ci sia collaborazione anche nella diversità delle proposte”.
Per quanto riguarda la linea del Pd sulla guerra in Ucraina, per Prodi “Se l’atlantismo è solo armi e niente diplomazia attenzione. I discorsi di aiuto Kiev e di diplomazia è doveroso che stiano insieme, non possiamo assuefarci a che la guerra duri all’infinito. Se poi mi si chiede se siamo vicini alla pace, penso di no”.
Infine, rispetto alla decisione di Meloni di convocare il prossimo consiglio dei ministri a Cutro, luogo della strage dei migranti dei giorni scorsi, Prodi sottolinea: “Va bene, purché trattino il tema dell’immigrazione e della Calabria: conosco bene quella zona, è un cimitero di industrie, una cosa che a guardarla fa spavento.”ezzogiorno non la vedo”.