Appassiona i social il triello – Elvis, la Balena e Lo spirito – degno di Sergio Leone tra gli attori candidati protagonisti agli Academy numero 95, la cui cerimonia si consumerà la notte tra domenica 12 e lunedì 13 marzo. Di rado nei pronostici tre candidati su cinque sono su un piano di sostanziale parità, e ancor più raramente succede che la categoria sia composta tutta da attori nominati per la prima volta: tornando indietro nella tumultuosa storia degli Oscar, tocca arrivare al 1935. È una fior di lista: Austin Butler (Elvis) Brendan Fraser (The Whale), Colin Farrell(Gli spiriti dell’isola), Bill Nighy (Living), Paul Mescal (Aftersun).
‘Elvis’, a Cannes e in sala il 22 giugno il biopic di Baz Luhrmann
Austin Butler per ‘Elvis’
L’attore californiano, 31 anni, ha speso gli ultimi dedicandosi all’impresa epica di diventare Presley, in un film notevolissimo film firmato da Baz Lurhrmann: ha tutto, dalla voce al carisma luminoso, è stato chiaro a tutti fin dall’anteprima la Festival di Cannes che era nata una stella. Subito arruolata da Denis Villeneuve per il secondo Dune. Butler non ha vinto agli Screen Actors Guild Award, però si è aggiudicato il Golden Globe e un Bafta. Significa che nel mondo il film è piaciuto.
‘The whale’, il trailer del film di Darren Aronofsky con Brendan Fraser
Brendan Fraser per ‘The whale’
Ma se il giovane interprete ha un futuro luminoso davanti a sé, pesa anche il ritorno di Brendan Fraser in un film, The whale, che commuove anche se non convince del tutto. E che segna un’ultima chance, forse, di agguantare la statuetta per l’ex giovanotto della Mummia, che ha portato a casa il Critics Choise e il Sag Award che significa il grande sostegno da parte degli attori dell’Academy. Il fatto che Elvis sia anche nominato come film, mentre The whale no, potrebbe giocare, nella spartizione dei premi, a favore di Butler.
Gli Spiriti dell’Isola, l’Irlanda di Colin Farrell e Brendan Gleeson
Colin Farrell per ‘Gli spiriti dell’isola’
Forte di nove nomination per Gli spiriti dell’isola, Colin Farrell si gioca la partita con l’irlandese ottuso che parla degli escrementi dei suoi animali e che non solo per questo viene liquidato dal migliore amico. La sua corsa però sembra aver perso un po’ di slancio perché pur avendo vinto anche lui il Golden globe nella categoria commedia, non ha preso né Bafta né Sag.
Paul Mescal per ‘Aftersun’ e Bill Nighy per ‘Living’
Uno sguardo al futuro è quello che ha indicato Paul Mescal, 27 anni, astro nascente irlandese con Aftersun. La celebrazione di un glorioso passato e un presente più vivo che mai sono quelli di Bill Nighy, che ci ha fatto versare fiumi di lacrime nella sua interpretazione di un uomo che sta per morire nello struggente Living.
‘Blonde’ il film su Marylin Monroe con Ana de Armas – trailer
Michelle Yeoh per ‘Everything everywhere…’
La sfida delle attrici è invece una partita a due. E si tratta di due grandi combattenti cinematografiche: l’acrobatica star di La tigre e il dragone, Michelle Yeoh e la letale sorella di Thor, la signora della morte Hela. Protagonista di un ruolo cucito su misura per Jackie Chan, che lo ha rifiutato, Michelle Yeoh si moltiplica all’infinito in Everything everywhere all at once. Con questo ruolo l’attrice è già entrata nella storia di Hollywood, prima donna asiatica a vincere agli Screen Actors Guild Award, diventando la prima donna asiatica a vincere un premio da protagonista per la recitazione.
Il film in cui interpreta la proprietaria della lavanderia a gettoni Evelyn ha 11 nomination agli Oscar, film compreso. Michelle è solo la seconda asiatica nominata agli Oscar come migliore attrice dai tempi di Merle Oberon per L’angelo delle tenebre (The dark angel, 1935). In 95 anni di Academy Award, solo cinque attori di origini asiatiche hanno vinto l’Oscar: Ben Kingsley (Gandhi) e F. Murray Abraham (Amadeus) come miglior attore, Haing S. Ngor (Urla del silenzio) come attore non protagonista, Miyoshi Umeki (Sayonara) e Yuh-Jung Youn come attrice non protagonista per Minari.
(reuters)
Cate Blanchett per ‘Tàr’
Da parte sua, Cate Blanchett guida il film Tàr, il più amato dai critici in assoluto. Sulla cover di Time come donna dell’anno, Blanchett, due Oscar già vinti, ha portato a casa Bafta, Golden Globe e Critics Choice. Ana de Armas, rivelazione con la Marilyn di Blonde, e la “sorpresa” lobbista Andrea Riseborough, donna problematica in To Leslie, come pure l’ottima Michelle Williams, la mamma del giovane Spielberg di The Fabelmans (film di cui non è esattamente la protagonista) hanno meno chance e quindi più possibilità di godersi la serata.